I giornalisti Ressa e Muratov ricevono il premio Nobel per la Pace

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Di Cinzia RizziRedazione italiana Agenzie:  AP, AFP
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Il loro messaggio al mondo: "Continuiamo a lottare per la libertà di espressione e e la democrazia"

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Ricevono il premio Nobel per la Pace 2021 a Oslo i giornalisti Maria Ressa e Dmitry Muratov, "per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, condizione preliminare per la democrazia e una pace duratura".

Una cosa tutt'altro che scontata, sotto un regime autoritario, come spiega la cronista filippina: "È come avere una spada di Damocle che pende sulla tua testa - dice Ressa - in un certo senso, è più facile lavorare sotto una dittatura.

Lavorando sotto l'amministrazione Suharto in Indonesia, ad esempio, sai cos'è sbagliato, cos'è pericoloso e cosa no: nelle Filippine, le leggi ci sono, ma tu eserciti i tuoi diritti, racconti le storie più dure a tuo rischio e pericolo".

Il "fango tossico della rete"

La giornalista, che ha bacchettato i giganti della rete e il loro "fango tossico", aveva ottenuto l'ok da parte della magistratura filippina per poter recarsi in Norvegia: la 58enne, che ha sempre criticato il presidente Rodrigo Duterte, è attualmente in libertà vigilata in attesa del ricorso, dopo la sua condanna l'anno scorso per diffamazione.

Ressa aveva puntato i riflettori sulla violenza che accompagna la campagna antidroga del Capo di Stato filippino, che secondo le organizzazioni per i diritti umani ha causato decine di migliaia di morti.

"Chi volta le spalle alla democrazia, accetta la guerra"

Per il russo Muratov, l'importanza è continuare a raccontare e lottare per la democrazia in tutto il mondo: "La democrazia ha bisogno di essere riabilitata. Il non credere alla democrazia significa che con il tempo, le persone che voltano le spalle alla democrazia, si ritroveranno un dittatore e la dittatura porta alla guerra.

Questo è il passo successivo. Quindi siamo chiari: se rifiutiamo la democrazia, accettiamo la guerra".

Gli altri premi Nobel - in medicina, fisica, chimica, letteratura ed economia - sono già stati consegnati nei Paesi di residenza dei vincitori.

Il giornalista indipendente

Caporedattore della Novaya Gazeta, Dmitry Muratov faceva parte di un gruppo di giornalisti che ha fondato il periodico nel 1993 dopo la caduta dell'Unione Sovietica,

Ha dedicato il premio Nobel per la pace all'oppositore del Cremlino, Alexei Navalny, tuttora incarcerato, ed ai giornalisti assassinati del giornale (dal 2000, ben sei, tra cui l'indimenticata Anna Politkovskaya).

Barba grigia e viso tondeggiante, il 60enne è stato per decenni uno dei più importanti giornalisti indipendenti russi.

"Poiché i governi migliorano continuamente il passato - dice Muratov - i giornalisti cercano di migliorare il futuro: questo premio è per tutto il vero giornalismo.

Questo premio è per i miei colleghi di Novaya Gazeta, Igor Domnikov, Yuri Shchekotschikhin, Anna Politkovskaya, Anastasija Baburova, Stas Markelov e Natasha Estemirov, che hanno perso la vita
Dmitry Muratov
Premio Nobel per la Pace 2021

Questo premio è anche per i colleghi che sono vivi, per la comunità che svolge il proprio dovere professionale".

Il suo giornale, che vide l'ex leader sovietico Mikhail Gorbaciov tra i primi sostenitori, ha pagato un prezzo pesante per la sua posizione investigativa antiregime.

Il Cremlino si è congratulato con Muratov per aver vinto il premio, ma Putin ha avvertito l'editore del giornale di non usarlo come "scudo" per infrangere le leggi russe.

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