Appelli alla calma sono arrivati anche dai premier di Olanda e Francia
La calma sembra tornata nelle strade di Rotterdam dopo i 3 giorni di scontri tra polizia e manifestanti partiti in seguito alla reintroduzione di misure anti-covid in Olanda.
Una dura condanna delle violenze avvenute nel weekend è arrivata dal primo ministro ad interim Mark Rutte ."Come premier e come liberale - ha detto - mi batterò sempre per il diritto di manifestare in questo paese. Questo fa parte della nostra democrazia, del nostro stato di diritto; ma ciò che non accetterò mai è che degli idioti, con il pretesto d'essere insoddisfatti, usino la pura violenza contro le persone che lavorano per voi e per me ogni giorno sul campo per mantenere questo paese al sicuro".
I disordini contro le nuove restrizioni si sono estesi a macchia d'olio tra Belgio Austria, Croazia e oltre, incontrando la ferma riprovazione della politica nazionale ed europea
A Bruxelles una secca condanna è arrivata anche da Dana Spinant, vice portavoce capo della Commissione europea.
"È chiaro che le manifestazioni pacifiche sono un diritto fondamentale, ma in caso di emergenza sanitaria, alcuni diritti possono essere limitati e spetta alle autorità nazionali competenti, sotto il controllo di tribunali indipendenti, valutare le situazioni specifiche.
Il primo ministro francese Jean Castex ha a sua volta esortato i cittadini alla calma dopo una riunione con i leader del dipartimento di Guadalupa, dove i disordini persistono da più d'una settimana. Trovandosi in isolamento domiciliare per via di una sospetta infezione da Covid, in seguito confermata, Castex ha presieduto virtualmente la riunione.
Intanto in Austria si cerca di adattarsi al nuovo lockdown nazionale appena iniziato. Molti ristoranti hanno dovuto nuovamente riconvertire i locali per i servizi da asporto, sperando di riuscire ad attraversare indenni anche questa crisi