Covid: allarme Oms, "risalgono infezioni e decessi, bisogna superare le disuguaglianze"

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Diritti d'autore Photo : FABRICE COFFRINI (AP)
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Di Debora Gandini
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Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il numero di nuovi casi e di morti sta aumentando per la prima volta in due mesi, spinto dalla crescita che si registra in Europa. Appello delle istituzioni a vaccinarsi

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La pandemia non è finita e il Covid-19 ha ripreso a correre veloce non solo nei paesi dove la campagna di vaccinazione va a rilento. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il numero di nuovi casi e di decessi segnalati nel mondo sta aumentando per la prima volta in due mesi, spinto dalla crescita che si registra in Europa.

Mentre in molti paesi dell’Est tornano restrizioni e chiusure l’Oms guarda agli strumenti per fermare il virus. Gli strumenti per combattere il Covid ci sono ma secondo ulteriori misure e risorse.

Servono oltre 23 miliardi di dollari per il finanziamento il prossimo anno della piattaforma Act Accelerator che punta a rendere accessibili a tutti le armi contro il Covid, ha sottolineato il Direttore Generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. Solo unendo gli sforzi si potrà uscire da questa emergenza globale. “Se le 6,8 miliardi di dosi di vaccino anti-Covid somministrate a livello globale finora fossero state distribuite equamente, adesso avremmo già raggiunto il nostro obiettivo del 40%" di popolazione coperta "in ogni Paese", ha proseguito il Direttore Generale dell’Oms.

“Abbiamo dimostrato che Act Accelerator funziona, ma finora è stato impedito" a questa maxi iniziativa di realizzare il suo potenziale, a causa di gravi vincoli di approvvigionamento e finanziamento". Freni che vanno eliminati, è il messaggio di Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Europa, tra nuova chiusure e appelli a vaccinarsi

Intanto mentre nell’Europa orientale le terapie intensive sono vicine al collasso le autorità non smettono di sottolineare l'importanza delle vaccinazioni senza dimenticare di condividere le dosi con i paesi in via di sviluppo.

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha fatto sapere che nell'Unione verranno prodotte più di 3 miliardi e mezzo di dosi di vaccini. “La maggior parte di queste dosi verrà destinata a paesi extra europei. Oltre alle esportazioni, la Commissione e gli Stati membri doneranno più di 500 milioni di dosi di vaccini fino alla metà del prossimo anno, chiedendo a tutti di rispettare gli impegni presi.”

Dagli Stati Uniti alla Cina, passando per l’Europa e Israele: in molti Paesi sono stati approvati i vaccini anche per i giovani, a partire dai 12 anni. E ora si guarda ai più piccoli. Negli Stati Uniti il comitato consultivo della Fda ha raccomandato il prodotto di Pfizer anche nella fascia fra i 5 e gli 11 anni. Per i Paesi europei si attende la decisione dell**'Ema**.

Mentre l’aumento delle infezioni preoccupa i governi, in tutta Europa non si fermano le manifestazioni contro il Green pass. Non solo no vax però, perché nelle piazze c’è chi sostiene che questa è una protesta non contro i vaccini ma contro il passaporto sanitario giudicato incostituzionale e unico modo per tornare una vita normale.

Risorse addizionali per questo articolo • ANSA

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