È morto all'età di 101 anni a Sidney Eddie Jaku, uno dei sopravvissuti all'Olocausto
Il sopravvissuto all'Olocausto Eddie Jaku, che l'anno scorso ha pubblicato il suo libro di memorie, "L'uomo più felice della terra", è morto a Sydney all'età di 101 anni.
Jaku aveva guardato in faccia all'orrore - la Gorgone come lo chiamava Primo Levi - ed era tornato, lui sì, a raccontare senza odio perchè 'l'odio è una malattia che distrugge', diceva.
"Eddie Jaku era un faro di luce e speranza non solo per la nostra comunità, ma per il mondo intero", ha detto Darren Bark, amministratore delegato del New South Wales Jewish Board of Deputies.
Anche il primo ministro Scott Morrison ha reso omaggio a Jaku.
Chi era Jaku, sopravvissuto all'Olocausto
Jaku è nato Abraham "Adi" Jakubowiez nell'aprile 1920 nella città tedesca di Lipsia. I suoi genitori e molti della sua famiglia più ampia non sono sopravvissuti alla guerra.
Fu cacciato dalla scuola nel 1933, all'età di 13 anni, perché era ebreo, ma riuscì a terminare gli studi superiori in un'altra città, sotto uno pseudonimo. Nel 1938 ottenne una qualifica in ingegneria di precisione.
Scampò ai campi di concentramento di Buchenwald e Auschwitz, dove i suoi genitori vennero gassati all'arrivo.
Scappò da quella che sospettava fosse una marcia della morte come prigioniero di Auschwitz mentre gli alleati si avvicinavano. Passò mesi a nascondersi prima che le truppe americane lo trovassero quasi morto di fame e malato di colera e tifo.
Nel 1946 sposò in Belgio la moglie ebrea Flore, che aveva trascorso una guerra relativamente poco movimentata a Parigi, e nel 1950 emigrarono in Australia.
Gli sopravvivono la moglie, che ha 75 anni, i figli Andre e Michael, quattro nipoti e cinque pronipoti. .