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"We Remember", una mostra sull'Olocausto a Dubai

"We Remember", una mostra sull'Olocausto a Dubai
Diritti d'autore  euronews   -   Credit: Dubai

La mostra "We Remember" al Crossroads of Civilizations Museum di Dubai è la prima galleria permanente del suo genere in memoria dell'Olocausto nel mondo arabo, con testimonianze di prima mano dei sopravvissuti all'Olocausto e una sezione dedicata ad arabi e musulmani che contribuirono a salvare ebrei.

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Sensibilizzare le popolazioni di Dubai

"We Remember" è la prima esposizione del suo genere in memoria dell'Olocausto nel mondo arabo. A essere esposte qui sono testimonianze di prima mano di sopravvissuti all'Olocausto. Il rabbino Levi Duchman spiega: "Assistiamo a un'enorme crescita della comunità ebraica negli Emirati Arabi Uniti: ebrei che vengono qui da Israele, dagli Stati Uniti, dall'Europa, e per noi è molto importante costruire le basi di questa comunità in crescita. Il fatto che questo museo organizzi una mostra commemorativa dell'Olocausto è davvero importante, è un luogo dove possiamo portare i nostri figli, dove possiamo portare scuole o diverse comunità a venire a vedere la storia del popolo ebraico, quello che ha sofferto in Europa".

​Oltre 6 milioni di ebrei furono uccisi dai nazisti fra il 1941 e il 1945. Questa mostra vuole ricordare che cosa accadde durante l'Olocausto e sensibilizzare le oltre 200 nazionalità che vivono a Dubai.

Una sezione dedicata agli "Schindler" arabi e musulmani

​L'esposizione include anche una sezione interamente dedicata ad arabi e musulmani che hanno contribuito a salvare ebrei. La curatrice Yael Grafy spiega perché: "Si tratta di uno dei maggiori crimini contro l'umanità. Noi abbiamo altre gallerie sulla tolleranza e sulle tre religioni monoteiste, quindi abbiamo pensato che fosse importante includere questa parte nella mostra. Abbiamo voluto mettere in mostra la speranza e le persone - musulmani e persone originarie di quest'area - che hanno aiutato a salvare queste persone".

Al centro della galleria, la famosa foto del ragazzo del ghetto di Varsavia a grandezza naturale circondata da armi originali della seconda Guerra mondiale.

National Archives and Records Administration, Public domain, via Wikimedia Commons
Il ragazzo del ghetto di VarsaviaNational Archives and Records Administration, Public domain, via Wikimedia CommonsCredit: Dubai

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L'interpretazione della foto da parte del Museo di DubaieuronewsCredit: Dubai

Altri punti salienti sono la storia di Selahattin Ülkümen, il diplomatico turco che salvò gli ebrei di Rodi dalla deportazione, e quella di Mohamed Helmy, un medico egiziano che sottrasse diversi ebrei alla persecuzione nazista a Berlino.

Il momento giusto

In un'epoca di normalizzazione delle relazioni nella regione, il fondatore del museo, Ahmed Obaid Almansoori,  ritiene che sia il momento giusto per questa mostra: "Ultimamente ci sono stati molti incidenti e c'è una tendenza all'aumento dell'antisemitismo e del razzismo nel mondo. Quindi penso che questo sia il momento giusto. Qui negli Emirati Arabi abbiamo una cultura di unità, di solidarietà. Le persone non vengono qui per il petrolio o per i soldi. Vengono qui perché si sentono a casa. Questo è il posto dove giunge il meglio delle persone da tutto il mondo, e noi vediamo bellezza nelle differenze. Quindi questo è il posto dove si viene a imparare da quest'esperienza di unità come trasferire quest'esperienza altrove".

Il Crossroads of Civilizations Museum è stato creato per promuovere i valori del multiculturalismo. Gli organizzatori sperano che quest'ultima aggiunta alle sue collezioni getti una luce su quel che possiamo imparare da uno dei momenti più bui della storia.