Si continuano a registrare terremoti, mentre chiude ancora l'aeroporto di La Palma
È inarrestabile la furia del vulcano Cumbre Vieja, che sta tenendo tutta l'isola di La Palma sotto scacco da ormai venti giorni.
Le quattro bocche del vulcano continuano a emettere lava molto fluida e circa 13.000 tonnellate di anidride solforosa al giorno.
Una nuova colata di lava è uscita sul lato nord del vulcano, distruggendo tutto ciò che ha trovato sul suo cammino.
Molti edifici di una zona industriale sono stati travolti: la lava ha costretto all'evacuazione di oltre 6.000 persone e distrutto più di 600 case
Venerdì è stato registrato un altro terremoto, il più intenso finora, con una magnitudo di 4,3 gradi. Fortunamente si è verificato a un'elevata profondità e non ha quindi causato ulteriori danni.
L'Istituto Geografico Nazioanle (IGN) ha registrato 180 terremoti nella zona interessata dalla riattivazione vulcanica dal 6 ottobre: 56 di questi sono stati sentiti dalla popolazione.
Nel frattempo l'unità di emergenza militare spagnola (Ume) ha messo in campo i droni, per raccogliere dati e immagini 3D dell'eruzione e della lava.
In questo modo gli scienziati possono valutare l'entità del fenomeno.
Le autorità canarie hanno deciso di chiudere nuovamente l'aeroporto dell'isola, a causa delle nubi nere cariche di polvere e lapilli nelle zone circostanti lo scalo.
Era stato chiuso per quattro ore, invece, l'aeroporto di Tenerife Nord questo venerdì, a causa della nube che si era spinta pericolosamente verso la vicina isola.