Draghi, la promessa di non alzare le tasse e le incognite della riforma fiscale

Il premier Mario Draghi
Il premier Mario Draghi Diritti d'autore EV - Euronews
Diritti d'autore EV - Euronews
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il premier Draghi davanti alla platea di Confindustria: "No all'aumento delle tasse". Crescita stimata al 6%

PUBBLICITÀ

A tempi maturi, a qualche giorno dalla presentazione alle Camere della nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, la dichiarazione del presidente del Consiglio Mario Draghi è accompagnata da un caldo applauso da parte della platea di Confindustria.

Voglio riaffermare che il governo da parte sua non ha intenzione di aumentare le tasse. In questo momento i soldi si danno e non si prendono
Mario Draghi
Presidente del Consiglio

La tabella di marcia prevede la presentazione della legge di bilancio entro il 20 ottobre. I parametri economici sono vitali, dopo il crollo del 2020 quando l'economia italiana si è contratta dell'8,9%.

Le previsioni del governo stimano una crescita intorno al 6% quest'anno, a fronte del 4,5% ipotizzato qualche mese fa.

Evitare nuove chiusure per sostenere la ripresa

La scommessa è quella di rendere duratura la ripresa. Per farlo - dice Draghi - è necessario impedire che ci siano altre ondate di contagio ed evitare nuove chiusure.
Per questo motivo, risulta vitale la campagna di vaccinazione che, attualmente, registra oltre 41 milioni di vaccinati, quasi il 77% della popolazione con più di 12 anni.

Sul Green Pass, il premier lo definisce "uno strumento di libertà e sicurezza, per difendere i cittadini e i lavoratori e tenere aperte le scuole e le attività economiche".

La tabella di marcia delle riforme

Resta adesso un'incognita il percorso delle riforme chieste dalla Commissione europea nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In particolare, la riforma fiscale che trova più di una contrapposizione riguardo la normativa sul catasto.

La buona notizia è che a disposizione del governo ci sono 2,3 miliardi del fondo, istituito dalla scorsa legge di bilancio, funzionale a ridurre la pressione fiscale. Ma non sembra sufficiente, soprattutto se si alza l'asticella delle ambizioni con l'auspicata riduzione del cuneo fiscale e l'abolizione dell'Irap, richiesta da più voci.

Dal canto suo, Draghi sostiene che riacquistare il gusto del futuro è essenziale e aggiunge: "Nessuno può chiamarsi fuori".

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Angela Merkel al viaggio d'addio, a Roma incontri con Papa e premier

Recovery Fund: arriva la prima tranche da quasi 25 miliardi per l'Italia

Commissione Ue, il possibile ritorno di Mario Draghi in Europa piace in Italia