Scuola: paritaria Milano, 'esclusi da piattaforma Green pass'

Nappo (Freud), è come fossimo dei ristoratori
Nappo (Freud), è come fossimo dei ristoratori
Diritti d'autore 
Di ANSA
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
euronews pubblica le notizie d'ansa ma non interviene sui contenuti degli articoli messi in rete. Gli articoli sono disponibili su euronews.com per un periodo limitato.

(ANSA) - MILANO, 14 SET - "La piattaforma nazionale per la verifica del Green pass al personale insegnante e amministrativo è stata attivato solo per le scuole statali e non per le paritarie rendendo complessi, lunghi e tortuosi i controlli. Una vergogna": è la denuncia che emerge dal mondo delle scuole non statali di cui si fa portavoce Daniele Nappo, direttore dell'Istituto Freud di Milano. In pratica - è stato spiegato - il sistema pubblico consente il controllo della validità in corso del certificato verde e segnala la scadenza in tempo reale. Le scuole paritarie, non potendovi accedere, devono monitorare i dipendenti - docenti, impiegati e tutti gli addetti - giorno per giorno attraverso un'applicazione per verificare la validità del Green pass. Al contrario i dirigenti delle scuole statali vengono avvisati automaticamente dal portale in tempo reale con un 'allarme' (alert) che segnala il certificato scaduto. "E' incomprensibile l'attuale scelta del Ministero dell'Istruzione che chiediamo di modificare subito - sottolinea Nappo -. Si costringono i dirigenti a diventare come i ristoratori obbligati alle verifiche con i clienti. Ma i nostri sono dipendenti e la piattaforma già esiste ed è nata in collaborazione con il Ministero della Salute. Le scuole non statali ancora una volta vengono considerate di serie B nonostante siano paritarie e quindi equipollenti alle scuole pubbliche. Perché ancora queste differenze?". (ANSA).

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Le notizie del giorno | 24 aprile - Pomeridiane

Crisi climatica, Ue: torna freddo dopo i picchi di caldo a rischio i frutteti

Crisi in Medio Oriente: quale futuro per la difesa comune europea