La capitana della squadra paralimpica è riuscita a salire su un volo diretto in Spagna e ora ricomincerà una nuova vita a Bilbao
Nilofar Bayat era la capitana della nazionale afghana di basket paralimpica. È da poco arrivata in Spagna da Kabul. È atterrata venerdì scorso alla base aerea di Torrejón de Ardoz, alle porte di Madrid. Non è stato facile salire su quel volo di evacuazione: "Abbiamo passato due notti e due giorni sotto il sole", racconta. "Non c'era niente da mangiare, nemmeno un posto per sedersi..."
Bayat, che ha temuto per la sua vita negli ultimi giorni in Afghanistan, ora è a Bilbao, nei Paesi Baschi, dove proverà a iniziare da capo con il marito Ramish. "Vogliamo imparare la lingua", spiega la giovane. "Vorrei parlare con le persone, condividere quello che sento e fare amicizia in Spagna".
Bayat e il marito sono stati evacuati dopo un suo appello sui social. Con l'aiuto di diversi giornalisti, della federazione spagnola di pallacanestro e di altre autorità, il suo nome è finito sulla lista ufficiale di coloro che potevano prendere un volo per "fuggire dall'inferno". "Siamo riusciti a salvare le nostre vite, ma che dire delle famiglie che sono ancora lì?", dice la giocatrice.
Due club di basket spagnoli le hanno offerto un posto in squadra e Bayat ha scelto la formazione di Bilbao. "Abbiamo accettato senza pensarci troppo, perché vogliamo iniziare a giocare a basket il prima possibile".
Le operazioni di evacuazione dei civili proseguono intanto a Kabul, nonostante il caos dentro e nei dintorni dello scalo, che ha già fatto diverse vittime.