Il Presidente Miguel Díaz-Canel denuncia "menzogne" dei media internazionali e falsità riguardanti il Paese
Dopo le proteste contro il regime, a Cuba è sceso in piazza il Presidente Miguel Díaz-Canel con i suoi sostenitori. Sventolando bandiere cubane e inneggiando a Fidel e Raúl Castro, decine di migliaia di cubani hanno partecipato a L'Avana ad una manifestazione indetta dal governo per "riaffermare la Rivoluzione" e per denunciare la persistenza dell'embargo economico finanziario e delle sanzioni unilaterali imposte dagli Stati Uniti.
"Quello che il mondo sta vedendo in questi giorni- ha dichiarato Díaz-Canel – sono falsità frutto della diffusione di immagini non corrispondenti al vero". Rivolgendosi ai partecipanti, riuniti a La Piragua, davanti al lungomare e non lontano dall'ambasciata degli Usa, il capo dello Stato ha puntato il dito contro le menzogne dei media internazionali, colpevoli della campagna anticubana scatenata dall'estero.
"Viva Cuba libera!", ha esclamato al termine del suo intervento il Presidente cubano, sottolineando che "il Paese non sarà mai terra di odio e quindi dobbiamo fare in modo che questo sentimento non si impadronisca dell'anima cubana, come vorrebbero i nostri nemici".
Cuba: tra dazi tolti e sanzioni USA
L'esecutivo nei giorni scorsi ha dato il via libera l'importazione privata di alimenti e medicine. La situazione dell'isola caraibica è sempre più difficile tanto da giustificare le risoluzioni del primo ministro cubano che ha annunciato l'abolizione dei dazi doganali per gli alimenti e i farmaci che arriveranno a Cuba nel bagaglio dei viaggiatori il tutto senza ragionevoli limiti di quantità.
Mentre l’accesso ai social network va ancora a singhiozzo dopo le grandi manifestazioni contro il regime, il governo ha voluto riaffermare i principi della rivoluzione sempre più in bilico.