Il colosso informatico è accusato di pagare la concorrenza perché si faccia da parte, eliminando i rivali del suo store per app Android
Trentasei Stati americani e il Distretto di Columbia fanno causa contro Google per pratiche monopolistiche scorrette attraverso il suo Play Store, che impedirebbero la libera concorrenza e danneggerebbero i consumatori.
L'indagine delle procure generali è iniziata a settembre 2019, e sta sfociando in diverse azioni legali contro il colosso. L'ultima formalizzata è appunto quella che riguarda le app per il sistema Android, i cui utenti oggi scaricano il 90% della applicazioni dallo store di Google.
L'azienda è accusata di aver messo a libro paga sviluppatori perché non lavorino per la concorrenza, e di avere siglato un accordo economico segreto con Samsung Electronics, il cui app store è il principale rivale, perché si faccia da parte. La compagnia coreana non ha commentato la notizia.
Google inoltre richiederebbe commissioni capestro nelle transazioni finanziare relative alle app scaricate dal suo store, che arriverebbero fino al 30%, obbligando gli sviluppatori ad alzare i prezzi ai clienti.