Il premier Sanchez: "È la soluzione migliore per la Catalogna e per la Spagna"
Il governo spagnolo ha approvato un provvedimento di indulto che permetterà a nove attivisti catalani in carcere per il fallito tentativo separatista del 2017, di tornare in libertà.
Anticipando le possibili critiche degli ambienti nazionalisti il primo ministro Pedro Sanchez ha chiarito che si tratterà di misure parziali e reversibili.
"Il governo ha preso questa decisione perché si tratta della migliore soluzione per la Catalogna e la Spagna, e per lo spirito di armonia e convivenza in cui vogliamo far agire la Costituzione spagnola".
"L'indulto non riguarda le idee dei beneficiari, non ci aspettiamo che cambino parere. Le persone in carcere d'altra parte non sono punite per le loro idee, ma per i loro atti contrari alla legalità democratica".
L'indulto cancellerà la pena residua, ma non le multe, le interdizioni dai pubblici uffici e le annotazioni al casellario giudiziale.
Inoltre il provvedimento, che per venire attuato dovrà ricevere la luce verde della Corte Suprema, potrà essere revocato se i destinatari commetteranno altri reati tra i tre e i sei anni dalla concessione.
L'indulto ai separatisti catalani divide l'opinione pubblica spagnola.
I partiti di destra hanno già annunciato di voler ricorrere contro il provvedimento depositando una richiesta in tal senso davanti ai supremi giudici.
Ma prima dovranno dimostrare di essere parte lesa nel processo.