EURO2020, paracadutista atterra in campo a Monaco. Greenpeace si scusa

"Questa azione non ha mai avuto lo scopo di disturbare il gioco o ferire qualcuno. Speriamo che nessuno si sia ferito seriamente. Le nostre azioni sono sempre pacifiche e non violente. Purtroppo non è andato tutto come previsto, ci dispiace".
Con queste parole l'ong ambientalista Greenpeace ha voluto chiedere scusa per l'incidente avvenuto martedì sera prima della partita valida per Euro2020 tra Germania e Francia, all'Allianz Arena di Monaco di Baviera.
Mancavano 2 minuti al fischio d'inizio, quando un attivista di Greenpeace è atterrato sul terreno di gioco con il suo paracadute, dopo aver calcolato male la traiettoria e aver colpito i cavi di una cosiddetta "spidercam". Due persone sono rimaste leggermente ferite e per qualche secondo si è creato il panico tra i presenti nella tribuna laterale dello stadio bavarese.
Sul paracadute del manifestante c'era la scritta "KICK OUT OIL!" ("un calcio al petrolio).
La UEFA lo ha definito un atto "sconsiderato e pericoloso", aggiungendo che "le autorità giudiziarie prenderanno le misure necessarie". "Questo atto sconsiderato ha causato lesioni a diverse persone che assistevano alla partita e che ora sono in ospedale", ha detto l'organismo che regola il calcio continentale.
L'organismo con sede a Nyon ha inoltre difeso le sue credenziali ambientali. "La UEFA e i suoi partner sono pienamente impegnati in un torneo Euro 2020 sostenibile - ha detto - e molte iniziative sono state attuate per compensare le emissioni di carbonio".
Il precedente del 2013
La UEFA e uno dei suoi principali sponsor del torneo, la società energetica statale russa Gazprom, sono già stati presi di mira dalle proteste di Greenpeace.
Nel 2013, una partita di Champions League a Basilea venne interrotta quando gli attivisti di Greenpeace si calarono dal tetto dello stadio, con uno striscione di protesta contro il petrolio russo e Gazprom, che sponsorizzava la squadra ospite, il club tedesco Schalke 04.
Greenpeace decise di donare denaro a un ente di beneficenza sostenuto dal Basilea, multato dalla UEFA per la mancanza di sicurezza.