Migranti: card. Bassetti, "una storia da cambiare"

Contributo può arrivare dai vescovi dei Paesi del Mediterraneo
Contributo può arrivare dai vescovi dei Paesi del Mediterraneo
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Di ANSA
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(ANSA) - PERUGIA, 15 GIU - "'Il Mediterraneo è diventato il cimitero più grande d'Europa': le parole pronunciate dal Papa all'Angelus (di domenica scorsa, ndr), con le quali ha ricordato una delle più silenziose e drammatiche realtà del nostro tempo, ci interrogano profondamente. Nel mondo d'oggi, infatti, quasi più nulla sembra scalfire l'animo umano. Persino la morte di uomini, donne e bambini al largo delle nostre coste non sembrano turbare più di tanto la quotidianità del vivere". Lo evidenzia il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell'editoriale del quotidiano Avvenire del 15 giugno, dal titolo "Una storia da cambiare". Un contributo a questo cambiamento auspicato dal presidente della Cei può arrivare dai vescovi dei Paesi del Mediterraneo incontratisi una prima volta a Bari, nel febbraio 2020 e che si rincontreranno, all'inizio del 2022, a Firenze. Le parole del Papa sul Mare Nostrum - ricorda Bassetti, secondo quanto sintetizza una nota dell'archidiocesi- "portano alla luce alcune grandi questioni. In particolar modo, la centralità del Mediterraneo" che "è segnata da una pervasiva globalizzazione economica che si tramuta però in una dolorosa indifferenza quando il focus si sposta sui poveri e sui migranti. Questo strabismo concettuale non solo non è evangelicamente accettabile, ma è estremamente carico di incognite e di rischi per il futuro. Chiudere gli occhi davanti ai 'popoli della fame' significa, prima di tutto, chiudere gli occhi a Cristo e a quell'umanità sofferente di cui da sempre si prende cura lo sguardo del Samaritano. In secondo luogo, voltare lo sguardo oggi alle migrazioni internazionali significa non affrontare concretamente una delle più grandi questioni sociali di domani: come si governa la mobilità umana? Come combattere lo sfruttamento della tratta? Come integrare queste persone nelle società d'accoglienza? Sono queste alcune delle domande che le migrazioni nel Mediterraneo impongono all' agenda pubblica dell' Europa, dell' Africa e dell' Asia. Non solo ai governi, ma anche alla Chiesa". (ANSA).

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