In Serbia la campagna non decolla: 25 euro per vaccinarsi entro maggio

In Serbia la campagna non decolla: 25 euro per vaccinarsi entro maggio
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Di Giulia AvataneoStefan Goranović
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Il governo ricolle a misure drastiche (e criticate) per vincere lo scetticismo dei serbi

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In Serbia i vaccini non mancano, ma la scarsa propensione dei cittadini non aiuta il piano di immunizzazione a decollare. Il governo deve studiare forme di incentivo alla popolazione. Così i centri commerciali si trasformano in centri vaccinali e ai cittadini che accettano l'iniezione viene versato un premio di 25 euro. Ma neanche questo fa lievitare i numeri.

"Ho fatto lo Pfizer - racconta un giovane a Euronews - ho deciso di farmi vaccinare perché con questo sistema non era necessario prendere un appuntamento, né entrare in lista d'attesa".

Gli fa eco un'anziana che ha appena ricevuto l'iniezione: "Aspettavo un posto per fare il vaccino senza prenotazione e lo hanno aperto proprio qui, nel mio quartiere. Volevo evitare la folla".

"Io e mia madre abbiamo fatto domanda alcuni giorni fa - aggiunge una ragazza - Alla fine è stato più facile presentarsi qui direttamente".

Pop star e buoni spesa

Come in Italia, la Serbia recluta testimonial per la campagna vaccinale. Tra questi c'è Jelena Karleusa, pop star balcanica, vaccinata a favore di telecamere. Voce critica del presidente serbo e precedentemente presentata dai media come antivaccinista, ora è tra le voci a favore.

Nataša Stanisavljević lavora per i servizi sociali di Belgrado.

"Dobbiamo fare in modo che i vaccino arrivino nei luoghi frequentati dalla gente - dice - La cosa più importante è che il vaccino sia disponibile per immunizzare la popolazione e raggiungere l'immunità di gregge il più presto possibile".

Scetticismo degli esperti

A inizio campagna, la Serbia era ai primi posti al mondo per numero di persone immunizzate. I cittadini hanno potuto scegliere fra forniture in arrivo da est e dai Paesi occidentali. Nelle ultime settimane invece Belgrado affronta un paradosso: il vaccino non manca, ma scarseggiano le persone disposte a riceverlo.

La domanda è se il nuovo approccio cambierà la situazione. Slobodan Cvejić è un sociologo dell'università di Belgrado.

"Non credo che l'incentivo dei 25 euro sia stato fondamentale. Dà una brutta immagine, perché tra l'altro è un segnale che la somma è una cifra significativa per alcune persone qui". L'ammontare equivale grossomodo al 5% del reddito medio mensile in Serbia.

"Non è corretto far pensare ai cittadini di poter guadagnare con un'azione di questo tipo. Farsi vaccinare dovrebbe essere semplicemente un atto di responsabilità".

Le restrizioni continuano

L'effetto combinato di immunizzazione e chiusure ha ridotto il numero di nuovi casi nelle ultime settimane. A dare un'ulteriore spinta è l'annuncio da parte delle autorità di nuovi benefici per chi si vaccina, come l'accesso agli eventi culturali.

Le restrizioni invece dureranno almeno finché la metà della popolazione non sarà vaccinata.

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