Dalla Chiesa: Morra, seguirne il monito è onorarne memoria

Presidente Antimafia, Stato combatte la mafia non si accorda
Presidente Antimafia, Stato combatte la mafia non si accorda
Diritti d'autore 
Di ANSA
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
euronews pubblica le notizie d'ansa ma non interviene sui contenuti degli articoli messi in rete. Gli articoli sono disponibili su euronews.com per un periodo limitato.

(ANSA) - ROMA, 03 SET - "Il 3 settembre 1982 a Palermo furono assassinati dalla mafia il Generale dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo. Il giorno dopo, nella città, apparve una scritta anonima: "Qui è morta la speranza dei palermitani onesti". A ricordarlo è il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. "Per molto tempo è stato effettivamente così. Ma grazie ad altri uomini coraggiosi che hanno continuato il percorso di Dalla Chiesa, un cambiamento è stato compiuto: oggi lo Stato combatte la mafia invece di fare accordi con essa. E lo fa nel modo che già circa 40 anni fa il generale suggeriva: "Chiunque pensasse di combattere la mafia nel pascolo palermitano e non nel resto d'Italia non farebbe che perdere tempo". Seguire il suo monito continuando una dura lotta alle mafie, su tutto il territorio nazionale, è l'unico modo in cui possiamo onorare la memoria di questo servitore dello Stato morto per onorare il suo dovere mentre altri", conclude Morra. (ANSA).

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

India al voto: elezioni in più fasi, quattro morti ai seggi per il caldo

Via libera della Commissione Ue alle modifiche del Piano di ripresa e resilienza

Usa-Cina, Blinken incontra Xi Jinping a Pechino: Gestiamo responsabilmente le differenze