Uniti contro la disuguaglianza digitale

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Di Giorgia Orlandi
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“Digitali e Uguali”, la raccolta fondi in Italia per colmare il divario digitale. Obiettivo: donare computer agli studenti che non dispongono di dispositivi digitali

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A un anno dal primo lockdown, e nonostante i fondi messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione, la didattica a distanza non funziona come dovrebbe. Sono ancora troppi gli studenti che, non avendo un computer a disposizione, non riescono a seguire le lezioni da casa.

Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, 850.000 mila ragazzi nel biennio 2018 – 2019 non erano in possesso né di un laptop né di un tablet. I dati peggiori fotografano soprattutto la situazione del Sud Italia, a testimonianza di un divario che penalizza le aree economicamente più svantaggiate del paese.

"Digitali e Uguali", raccolta fondi per comprare i computer

“Digitali e Uguali” è l’iniziativa solidale promossa da Yoox e Gedi gruppo editoriale, in collaborazione con Fondazione Golinelli e Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, il cui obiettivo è abbattere la disuguaglianza digitale: una raccolta fondi - come racconta a Euronews il direttore di Repubblica Maurizio Molinari - che vuole essere un supporto per donare agli studenti i computer di cui hanno bisogno, tramite le scuole.

A pochi giorni dal lancio dell’iniziativa, sono molti gli istituti scolastici coinvolti, con donazioni anche minime, che mostrano la voglia da parte dei cittadini di sostenere i giovani e il loro futuro.

"La campagna è stata un successo - dice Maurizio Molinari - questo è un grande segnale. Oltre 1400 scuole si sono messe in contatto in soli 10 giorni. È abbastanza significativo, dimostra che c'è un effettivo bisogno di personal computer soprattutto tra gli studenti più giovani. In un paese come l'Italia, così duramente colpito dalla pandemia e con così tante vittime, il fatto che la gente abbia donato 10, 15 o anche 50 euro per permettere a questi giovani studenti di lavorare da casa dimostra che certi valori di cristianesimo sociale sono profondamente radicati".

La professoressa Tullia Aurelio insegna Lettere presso l’I.C. Montalcini di Roma, uno degli Istituti di Roma che ha fatto richiesta di dispostivi. Il problema maggiore, ci spiega, è la disaffezione dei ragazzi verso l’apprendimento e il fatto che le difficoltà di connessione di fatto si traducono spesso in assenza e mancata partecipazione.

"Informatici Senza Frontiere", il team che sistema i pc usati

Ma Il bisogno è diffuso e, quando non si muovono le scuole a livello locale, le famiglie si “auto organizzano”. Riccardo Molinetti, da tempo in cassa integrazione, padre di un bambino di 10 anni che per studiare da casa ha solo lo smartphone dei genitori, ci racconta la sua esperienza.

Molinetti ha deciso di rivolgersi a Informatici Senza Frontiere: un team di esperti informatici volontari che, nell’ambito del progetto Devices for All, ideato insieme a Nonna Roma e Rimuovendo gli Ostacoli, sistema dispositivi elettronici usati da regalare alle famiglie che ne fanno richiesta.

Obiettivo 'rinascimento digitale'

Ma il problema del digital divide è un tema soprattutto sovranazionale. In questo, l’Italia è fanalino di coda in Europa, posizionandosi in fondo alla classifica per sviluppo tecnologico e competitività. Un problema attuale e di prospettiva: la transizione digitale è infatti una delle direttrici principali per l’attuazione del Next Generation Eu e per l’ottenimento dei fondi europei.

In Italia, paese tra i meno “digitali” nel continente, ma che per primo si è trovato ad imporre il lockdown nazionale come arma contro il virus, favorire l’integrazione e il cosidetto “rinascimento” digitale è fondamentale per la crescita sostenibile. La ricetta europea per la ripresa economica è quindi chiara, un po' meno lo sono i tempi. La strada per abbattere il muro digitale è stata appena imboccata.

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