Era stata la violazione di sicurezza informatica più grave della storia americana: per mesi gli intrusi hanno avuto accesso ai file della pubblica amministrazione
Mentre gli Stati Uniti erano concentrati sulla pandemia, una minaccia virtuale ben più nascosta ha preso di mira migliaia di computer del governo, portando a segno un attacco informatico senza precedenti nella storia del Paese. C'è un'indagine in corso, ma la Casa Bianca sospetta che l'attacco, avvenuto tramite gli aggiornamenti automatici, abbia origine russa.
"È una minaccia persistente, sofisticata e avanzata - ha detto ai giornalisti Anne Neuberger, vice consigliera per la sicurezza nazionale per la tecnologia cibernetica ed emergente - Il livello di conoscenza tecnologica dimostrato e il modo in cui hanno compromesso i sistemi è davvero sofisticato. In più il danno è persistente, perché si è concentrato sulla parte della rete più difficile da ripulire. Non è l'unico caso di attività informatica malevola di probabile origine russa, diretto a noi o ai nostri alleati".
Gli hacker hanno sabotato una parte di codice informatico del software SolarWinds, molto diffuso nella pubblica amministrazione. Tramite questo hanno avuto accesso, per mesi, a migliaia di file digitali dei dipartimenti di giustizia, stato, tesoro, energia e commercio.