I clandestini a Calais sfidano il rigore dell'inverno pour di arrivare sulle coste inglesi. Critiche le Ong verso i provvedimenti presi dal governo "Sono insufficienti"
Fa un freddo cane anche a Calais.
Per molti migranti clandestini la cittadina che si affaccia sulla Manica resta l'anticamera del paradiso e in molti sono disposti a tutto pur di non perdere l'opportunità che può arrivare da un momento all'altro di sbarcare dall'altra parte della Manica.
E ci sta anche sopportare anche il rigore dell'inverno.
Babaladé, origini somale, 31 anni e una capacità di resistenza al freddo unica: "Dormo in una tenda ma si gela. Anche lo zip della tenda era gelato e ho dovuto lasciare l'ingresso aperto".
Sono statii messi a disposizione dall governo rifugi per i migranti, dove vengono distribuiti anche pasti caldi. Le Ong restano comunque critiche, come si evince dalle parole di Yann Manzi, vice-president di Utopia56:
"È vergognoso quello che sta accandendo, fanno credere di aver approntato un sistema di accoglienza per i migranti e che questi rifiutino di andarci perché troppo lontano dalla costa dove aspettano il passaggio che li porterà sulle coste inglesi. È un dispositivo che proponiamo da anni ma non funziona".
Stando alla Ong Utopia, circa 500 migranti vivono a Grande Synthe con l'unico obiettivo di attraversare la Manica.