Tutte le tappe di questa assurda vicenda tutta italiana. #coni #cio #olimpiadi
L'Italia ha salvato faccia, inno e bandiera in zona Cesarini, per usare una terminologia cara al mondo del calcio. E speriamo che la pensi così anche Losanna.
Nell'ultimo Consiglio dei Ministri utile, con un presidente del Consiglio dimissionario pronto a salire al Colle, è stato approvato il decreto che punta a restituire l'autonomia perduta al Comitato Olimpico Italiano (Coni).
La gestione indipendente dei fondi elargiti dallo Stato, messa a repentaglio da una riforma del governo Conte 1, è una condizione imprescindibile per non essere puniti dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO).
La minaccia è quella dell'esclusione di inno e bandiera italiane alle Olimpiadi di Tokyo (sempre che si facciano), ma anche la perdita del diritto di ospitare i Giochi invernali 2026 a Milano e Cortina d'Ampezzo.
Il braccio di ferro tra CIO e governo italiano è durato in tutto 27 mesi. Ecco, tappa per tappa, lo scontro.
- 8 novembre 2018: Bach in visita in Italia incontra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, poi il sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti. A lui manifesta le preoccupazioni per l'inserimento nella legge di stabilità di alcuni articoli che impattano sull'autonomia del Coni. E' il primo campanello d'allarme suonato dal Cio
- 30 dicembre 2018: approvata la Legge di stabilità. Coni Servizi diventa Sport e Salute e sostituisce il Coni nel distribuire i finanziamenti a Federazioni e organismi sportivi; la società non dipende più dal Coni, come avvenuto sin dalla sua costituzione. Per la definizione di compiti e ruoli si rimanda a successivi decreti delegati. Inizia un lungo braccio di ferro tra Governo e Coni.
- 24 giugno 2019: Il Cio assegna a Milano-Cortina i Giochi invernali '26. Prima del voto, Bach incontra in una sala riservata il premier Conte e gli fa presente che "la legge italiana è contro la Carta Olimpica". Bach si sente tranquillizzato dalle parole di Conte.
- 2 agosto 2019: James MacLeod, dirigente Cio che cura le relazioni con i comitati nazionali, manifesta a Malagò in una lettera la preoccupazione Cio alla vigilia dell'approvazione della legge delega sullo sport, pregandolo di trasmetterla al governo italiano. Malagò trasmette al Parlamento.
- 8 agosto 2019: il Parlamento approva la legge delega sullo sport.
- 20 agosto 2019: cade il Governo Conte, decade il sottosegretario Giorgetti. Col Conte bis Vincenzo Spadafora è Ministro per le politiche giovanili e lo sport
- 28 settembre 2019: Bach invita Spadafora a Losanna
- 18 ottobre 2019: viene pubblicato in gazzetta ufficiale il decreto del Presidente del Consiglio con le funzioni attribuite al Ministro Spadafora. Al comma 3 lettera e) compare "indirizzo e vigilanza sul CONI". Per la carta olimpica, viene notato, un governo non può "indirizzare" un comitato olimpico.
- 6 dicembre 2019: il Cio chiede al Governo italiano di avere una risposta alle osservazioni entro l'8 gennaio, data della riunione dell'Esecutivo. Il Cio torna a sollecitare risposte il 17 gennaio, e poi ancora il 14 febbraio
- 3 marzo 2020: l'ufficio sport risponde al CIO garantendo che il Ministro Spadafora si sta adoperando attraverso la legge delega per "ripristinare l'indipendenza organizzativa del CONI e il pieno controllo del suo staff". Il Cio chiede di conoscere in anticipo la bozza della legge.
- 29 maggio 2020: Spadafora annuncia: entro agosto ci sarà la legge delega sullo sport
- 3 agosto 2020: M5S contesta alcuni passaggi contenuti inuna delle bozze del decreto legge. Spadafora minaccia di rimettere la delega, Conte ricuce:tutto rinviato a dopo l'estate
- 9 settembre 2020: l'esecutivo CIO affronta il caso Coni. Nel report si sottolinea che al momento "non c'è alcun risultato concreto". Si sollecita una nuova lettera al governo Conte.
- 23 settembre 2020: il consiglio nazionale Coni approva a un documento che contesta la riforma dello sport come immaginata da Spadafora. Il ministro replica accusando i dirigenti sportivi italiani di essere poco inclini ai cambiamenti e sostenendo che la legge è in linea con la Carta Olimpica.
- 27 settembre 2020: in una conferenza stampa durante i Mondiali di ciclismo, Bach dichiara la sua preoccupazione perchè le leggi già approvate (il riferimento non è alla bozza ancora in discussione), violano la Carta Olimpica, non escludendo sanzioni per l'Italia all'Esecutivo del 7 ottobre. Spadafora replica: "Se per il Cio la Bielorussia è ok figurarsi l'Italia".
- 7 ottobre 2020: Bach, al termine dell'Esecutivo Cio, sottolinea di aver inviato diverse lettere a Spadafora ma di non aver ricevuto risposta, e aggiunge di confidare in una soluzione che preveda un accordo tra Coni e Governo italiano.
- 12 ottobre 2020: Bach per la prima volta scrive direttamente al Premier Conte e sottolinea che le leggi in vigore "non consentono più al Coni...di operare in accordo alla Carta Olimpica". Gli ricorda l'incontro del 24 giugno 2019 e chiede un "suo urgente intervento" per risolvere la situazione. Da Conte nessuna risposta.
- 27 ottobre 2020: Il Consiglio nazionale Coni dà mandato aMalagò di avviare un'interlocuzione diretta con Conte.
- 17 novembre 2020: Spadafora annuncia di aver inviato una lettera al CIO per "presentare l'impianto definitivo della riforma, che, come previsto dalla Carta Olimpica, assicura la dovuta autonomia funzionale e gestionale al CONI".
- 24 novembre 2020: Il cdm approva 5 decreti di riforma dello sport,salta quello su governance del movimento e autonomia CONI.
- 30 novembre 2020: scade la legge delega sullo sport.
- 1° dicembre 2020: MacLeod in una lettera a Spadafora prende atto che la legge delega è scaduta e invita il Governo italiano a risolvere urgentemente il problema dell'autonomia del Coni.
- 2 dicembre 2020: in una seconda lettera Bach chiede a Conte di "concordare col Coni una soluzione reciprocamente accettabile" per "concentrarsi pienamente sulla preparazione degli atleti ai Giochi e svolgere i propri obblighi" del contratto di Milano-Cortina. Da Conte nessuna risposta.
- 9 dicembre 2020: Malagò ricorda che, dopo la sospensione Cio della Bielorussia ora sono Italia e Iraq a rischiare sanzioni.
- 15 dicembre 2020: Malagò informa il Consiglio Coni di un incontro con Conte per cercare una soluzione normativa
- 22 dicembre 2020: Malagò nel consuntivo di fine anno rivela che il Cio deciderà sul Coni nell'Esecutivo del 27 gennaio.
- 29 dicembre 2020: Spadafora dichiara: "la soluzione l'avevamo trovata con un decreto sulla governance dello sport ma le forze politiche hanno deciso di non attuarlo: riproporrò quel decreto, vedremo se in cdm si troverà una convergenza"
- 30 dicembre 2020: approvata la legge di Stabilità, approvato il Decreto Milleproroghe, inizia la crisi politica e del decreto si perdono le tracce.