Sono ancora in attesa di giustizia i figli dei deportati nei gulag

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Diritti d'autore NATALIA KOLESNIKOVA/AFP or licensors
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Riavere le case dei loro genitori come compensazioni per vite spezzate è quanto chiedono alla giustizia russa i "bambini dei gulag"

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Sono ancora in attesa di giustizia i figli degli ex prigionieri dei gulag sovietici che hanno chiesto di poter tornare nelle case che avevano i loro genitori. Una richiesta che è stata riconosciuta dalla giustizia russa ma non ancora applicata fino in fondo.

I bambini dei gulag

Fra loro anche l'ormai anziana Elizaveta Mikhailovna,  figlia di un deportato della repressione ai tempi di Stalin. Restare negli sperduti villaggi in cui sono stati costretti a vivere li ha messi davanti a difficili condizioni di vita. "I miei genitori volevano che io e mia sorella potessimo tornare a Mosca ed ho promesso loro che avrei fatto di tutto per tornare a casa nostra purtroppo mia sorella maggiore è morta due anni fa": spiega Mikhaylova.

Le case sparite

La via Petrovka, che a pochi passi dal Cremlino, è una delle zone in cui viveva una delle famiglie finite in Siberia. Petrovka è nel cuore della capitale di Russia. Grigory Vaypan è uno degli avvocato specializzati in diritti umani che rappresenta molti dei figli dei deportati. "Grazie al caso dei 'bambini dei Gulag', siamo riusciti ad attrarre l'attenzione su queste persone e a dimostrare che esistono. Stanno lottando per tornare a casa. Hanno il diritto di tornare nella loro casa e bisognerà rendergli giustizia": spiega Vaypan.

La discussione alla Duma

Al parlamento russo la seconda lettura del disegno di legge inizia dal 18 gennaio ed è considerata l'ultima occasione per introdurre gli emendamenti necessari a far funzionare la legge. Anche le Nazioni Unite, oltre a una petizione di importanti personalità con 80 mila firme, hanno chiesto che il governo russo agisca in fretta.

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