Francia: Égalité, Fraternité.. Liberté (di stampa) in dubbio

Un poliziotto in azione non si filma. Pena eventuale: un anno di carcere e 45mila euro di multa, in caso di diffusione di ''immagini che possano identificarlo".
È uno dei punti cardine della legge sulla sicurezza globale, in discussione al Parlamento francese. Una norma ''liberticida'', secondo le associazioni per i diritti umani e i sindacati dei giornalisti, scesi in piazza a Parigi.
Emmanuel Vire, segretario generale della SNJ-CGT (il sindacato della stampa in Francia), pone l'accento sulla china pericolosa imboccata dal Paese: "È una vergogna per la Francia - dice - ecco cosa succede quando si guarda troppo il proprio l'ombelico. Basta leggere gli articoli all'estero. quelli americani, tutti gli altri. Solo in Francia abbiamo questi problemi con la polizia. In Germania, Italia, Gran Bretagna, i colleghi giornalisti stanno impazzendo nel vedere cosa succede qui".
La nuova legge prevede misure destinate a rispondere alle proteste dei sindacati di polizia, che lamentano minacce e aggressioni in aumento.
La nuova legislazione del governo Macron propone anche riforme come la concessione di una maggiore autonomia alla polizia locale, oltre alla misura - a lungo ricercata dai sindacati di polizia - che fa diventare penalmente perseguibile la diffusione delle immagini del volto di un ufficiale, a meno che le foto o i video non vengano appositamente sfocati.
La prima e principale delle circa 20 manifestazioni organizzate in Francia è iniziata al Trocadéro di Parigi nel primo pomeriggio di sabato. 30 i manifestanti fermati nella Capitale.
"Siamo preoccupati per il lento decadimento dello stato di diritto, che sembra condurre irrimediabilmente a uno stato di polizia", ha detto Arie Alimi, membro dell'ufficio nazionale della Lega per i diritti umani.