Elezioni politiche nella ex Repubblica sovietica; nonostante il Covid-19 alle urne per eleggere 150 rappresentanti. Tensione nelle regioni separatiste dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud
Giornata di voto in Georgia dove gli elettori sono chiamati ad eleggere il nuovo parlamento. 150 gli eletti di cui 120 in liste bloccate e il resto con il proporzionale; per la prima volta la ex repubblica sovietica indipendente dal 1991 potrebbe avere un governo di coalizione.
Tuttavia il leader del partito che guida l'esecutivo, il 'partito del sogno', al potere da 8 anni scarta questo scenario auspicando un consenso sufficiente a governare da solo.
"Arriveremo al potere con una maggioranza assoluta - ha deto Bidzina Ivanishvili, leader del partito del sogno - forse non una maggioranza assoluta ma solida."
L'opposizione candida l'ex presidente Mikhail Saakashvili
L'opposizione intanto ha formato una coalizione intorno all'ex presidente Mikhail Saakashvili che da tempo vive in Ucraina, è candidato primo ministro per il 'movimento nazionale unito'.
"Per quanto riguarda il governo, capiscono che il potere politico gli è sfuggito di mano - attacca Grigol Vashadze, leader del Movimento nazionale unito' - e stanno ancora cercando di esercitare quei trucchi post-sovietici. Per quanto riguarda l'opposizione, c'è assoluta determinazione a cambiare il governo e riportare la Georgia verso un normale di sviluppo democratico".
Il partito del sogno nasce come partito filo-occidentale ma poi talvolta il suo orientamento, tra Bruxelles e Mosca, è stato ambiguo.
Un'incognita ulteriore sull'esito del voto sarà l'atteggiamento nelle regioni separatiste dell'Abkhazia e dell'Ossezia del sud dove la campagna elettorale è stata turbolenta e segnata da spinte secessioniste.