Covid-19, tribunale spagnolo: "Illegittime restrizioni a Madrid, bisognava passare dal parlamento"

La solitudine ai tempi del Covid a Plaza Mayor, Madrid
La solitudine ai tempi del Covid a Plaza Mayor, Madrid Diritti d'autore AP
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Di Rafael CerecedaEuronews
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I giudici hanno stabilito che non si può ordinare un lockdown senza passare dalle Cortes. L'ultimo colpo di scena si inserisce in un quadro di scontro di poteri tra governo centrale (socialista) e città di Madrid, a guida popolare.

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L'Alta Corte di Giustizia di Madrid ha inflitto un duro colpo alle restrizioni alla circolazione imposte dal governo centrale, assecondando la richiesta della presidente della comunità di Madrid, Isabel Díaz Ayuso.

La sezione contenzioso-amministrativa della Corte ritiene che il confinamento della capitale e di altri nove comuni violi i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini. Una procedura illegale, secondo i giudici, dato che l'ordine ministeriale di imporre le restrizioni non è passato attraverso il vaglio del Congresso dei deputati.

La scontro è più ampio e riguarda la Comunità di Madrid, guidata dal 2019 dalla conservatrice Ayuso, e il governo socialista centrale, capeggiato da Pedro Sánchez. Anche il sindaco di Madrid, José Luis Martínez-Almeida, è del Partito Popolare come Ayuso.

Le due entità non sono d'accordo sull'efficacia delle restrizioni sanitarie in rapporto al danno economico causato: il governo difende il totale confinamento perimetrale urbano delle località dove il virus circola più attivamente, mentre il municipio di Madrid chiede lockdown parziali limitati ai quartieri.

Le autorità madrilene hanno rispettato la risoluzione dell'Esecutivo e da venerdì scorso stanno applicando le restrizioni all'intera città di Madrid e ad altri nove grandi municipi. Tuttavia, avevano deciso di presentare ricorso in tribunale contro le misure.

In totale, sono 4.8 milioni le persone coinvolte, soprattutto dei quartieri più popolari a sud della capitale.

Non si può ordinare un lockdown senza passare dal Parlamento

La sentenza del tribunale della capitale spagnola mette in discussione la formula legale utilizzata dal Ministero della Salute guidato da Salvador Illa.

I giudici ritengono che l'Ordine Ministeriale implichi "un'ingerenza delle autorità pubbliche nei diritti fondamentali dei cittadini senza l'autorizzazione legale per farlo, ovvero senza l'autorizzazione dei loro rappresentanti nelle Cortes Generales [in parlamento], e quindi non può essere ratificato".

In altre parole, i giudici ritengono che il Governo avrebbe dovuto approvare lo Stato di Allarme, che concede questi poteri, oppure approvare una vera e propria legge.

Madrid è la comunità autonoma più colpita in Spagna con 255.615 casi (più di 2.300 nelle ultime 24 ore), 3.890 persone ricoverate in terapia intensiva e 9.634 decessi.

Il Ministro Illa convoca la riunione del gruppo COVID-19

Il ministro della Salute, Salvador Illa, ha minimizzato l'importanza di questa battuta d'arresto legale. "Non ci preoccupa molto, anzi, non ci preoccupa per nulla nessun'altra questione se non la salute dei cittadini".

Illa ha chiesto una riunione urgente del gruppo Covid-19 che sta gestendo la situazione a Madrid.

Durante un'audizione al Congresso, ha detto che "il piano A, il piano B e il piano C sono quelli di proteggere la salute pubblica sulla base delle raccomandazioni degli esperti", e ha chiesto a tutte le parti di pensare "sempre ai malati, alle famiglie, agli individui e alla salute, e da lì - consigliati dagli esperti - adottare decisioni legali per meglio proteggere la salute. Siamo sicuri che la Comunità di Madrid sarà d'accordo con questo approccio".

Cosa succede ora

In attesa di trovare la quadra politica, come scrive El Pais, per il momento la polizia non potrà sanzionare coloro che non rispettano la normativa del governo nei comuni interessati - Madrid, Alcalá de Henares, Alcobendas, Alcorcón, Fuenlabrada, Getafe, Leganés, Móstoles, Parla e Torrejón de Ardoz. Niente multe comprese tra 600 e 600mila euro, dunque, proprio in coincidenza con il primo ponte vacanziero dopo l'estate, quello del Pilar, quando tradizionalmente migliaia di madrileni si recano nelle loro seconde case in montagna, in campagna o al mare.

Le nuove disposizioni restrittive erano entrate in vigore il 3 ottobre scorso ma finora i controlli erano stati aleatori, senza sanzioni pecuniarie.

I residenti di Madrid e degli altri nove comuni interessati non possono lasciare il comune in cui risiedono, se non per andare al lavoro, dal medico, a scuola o in tribunale. Non si tratta quindi di un vero e proprio lockdown, con confinamento casalingo, come è avvenuto in primavera durante la prima ondata del coronavirus.

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