Polonia sorvegliata speciale. Per l'Unione europea la giustizia è a rischio

Polonia sorvegliata speciale. Per l'Unione europea la giustizia è a rischio
Diritti d'autore JANEK SKARZYNSKI/AFP or licensors
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Di Debora Gandini
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Polonia sorvegliata speciale. Nel Paese giustizia a rischio; secondo un rapporto stilato dalla Commissione europea, lo Stato di diritto sta scomparendo del tutto. A rischio ora i finanziamenti

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In Polonia lo Stato di diritto sta scomparendo. Secondo un rapporto della Commissione europea questo potrebbe influenzare la distribuzione dei fondi europei destinati al Paese. Secondo lo studio sono fortemente a rischio settori come la libertà dei media e del sistema giudiziario nazionale. Critiche rispedite al mittente dal partito nazionalista al potere “Diritto e Giustizia”, secondo il quale i cambiamenti nel sistema giuridico erano necessari. 

Per il viceministro della Giustizia, Sebastian Kaleta, quello stilato dall’Unione europea, nei confronti della Polonia, è un dossier parziale: "Il rapporto diramato tratta lo Stato di diritto in Polonia e in altri paesi in modo molto superficiale- sostiene Kaleta. Dimostra che è stato redatto solo ed esclusivamente per bacchettare paesi come la Polonia.

La lunga battaglia per difendere la giustizia

Le critiche alle riforme non arrivano, tuttavia, solo dalla Commissione. Anche il giudiceIgor Tuleya, avanza parecchi dubbi sui cambiamenti giudiziari nel Paese, accusando il governo di politicizzare la magistratura e di distruggere l'indipendenza dei tribunali. "Lo Stato di diritto si sta sgretolando da ormai 5 anni, in pratica è come se non ci fosse più. L’obiettivo è cercare di sottoporre i tribunali liberi e indipendenti al volere dei politici e del partito al governo. Il Tribunale Costituzionale, il Consiglio nazionale della magistratura, sono stati demoliti."

Lunedì scorso, la riunione presso la Camera disciplinare, per revocare l'immunità di Tuleya per presunta cattiva condotta, è stata rinviata. I sostenitori del giudice-icona della battaglia contro la politicizzazione delle corti polacche, sono scesi nuovamente in piazza. Tra loro c’era anche Draginja Nadażdin, direttrice di Amnesty International Polonia: "Nel paese si stanno usando procedure disciplinari come mezzo per intimidire i giudici, ha sottolineato la Nadażdin. E per indurli a non alzare la voce e a non essere critici nei confronti del governo.”

"In Polonia si stanno usando procedure disciplinari come mezzo per intimidire i giudici e per indurli a non essere critici verso il governo.”
Draginja Nadażdin
Portavoce Amnesty International Polonia

Uno Stato di diritto annullato e il monito di esperti e istituzioni europee

Le controverse riforme della giustizia sono diventate una sfida per i giudici come Igor Tuleya. Oltre ad essere diventare oggetto di discussione nelle istituzioni europee.

Wojciech Przybylski, esperto di affari polacchi e di Europa, ci fa notare che quanto contenuto nel rapporto della Commissione europea era del tutto prevedibile: "La Polonia è stata pesantemente criticata nel dossier, ma allo stesso tempo non c'è nulla di nuovo sullo stato di quanto sta accadendo del Paese. Alcuni esperti di diritto hanno solo messo in evidenza alcuni ritardi nel prendere atto della situazione.”

Nonostante la reale possibilità di perdere parte dei fondi europei, il partito Diritto e Giustizia intende proseguire sulla strada delle riforme giuridiche. Non demordono anche i giudici che promettono una dura opposizione. Nel mezzo il caso del giudice Tuleya e la revoca della sua immunità.

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