Il sei volte presidente assume l'incarico con una cerimonia tenuta segreta. L'opposizione: "Farsa dell'illegalità"
In Bielorussia cresce la mobilitazione dell'opposizione, dopo che il presidente Lukashenko ha giurato per assumere per la sesta volta l'incarico, con una cerimonia tenuta nascosta fino alla fine, non trasmessa dalla tv e priva di ospiti stranieri.
Dal canto loro, i manifestanti, che sono in piazza dallo scorso 9 agosto, promettono di rendere la protesta ancora più forte, nonostante il pugno di ferro con cui polizia e forze speciali cercano di reprimere le dimostrazioni.
Per i dirigenti dell'opposizione, in gran parte fuggiti in esilio, la cerimonia di giuramento sarebbe stata solo una "farsa dell'illegalità": il capo dello stato, eletto in una consultazione che viene definuita "manipolata", non sarebbe legittimato e dunque i suoi ordini alla polizia sono da considerarsi irricevibili.
Giurando sulla Costituzione Lukashenko, che continua a contare sul sostegno di Mosca, principale alleata di Minsk, si è impegnato a servire il popolo della Bielorussia in modo leale, a rispettare e proteggere i diritti e le libertà dei cittadini".
Parlando ai suoi sostenitori Lukashenko ha detto di essere riuscito a superare la crisi politica facendo fallire una rivoluzione colorata, secondo lui orchestrata dall’estero.