Ancora proteste di fronte alla residenza del premier
Non si fermano le proteste in Israele contro il primo ministro Netanyahu. Sabato sera - secondo i media locali - 10mila persone hanno sfilato vicino alla residenza ufficiale del premier in Gerusalemme. Altre si sono radunate a Tel Aviv, vicino alla residenza estiva.
A Gerusalemme centinaia sono rimasti in strada dopo la mezzanotte e sono stati portati via con la forza dalla polizia. Il premier li ha bollati come anarchici di sinistra, ma fatto sta che sono settimane che la gente è in piazza e le proteste non sembrano scemare. Sabato il Likud, il partito del premier, ha rilasciato una dichiarazione accusando le due tv private israeliane di gonfiare la protesta.
L'epidemia galoppa, la disoccupazione è salita sopra al 20 percento e le accuse di corruzione, che pesano su Netanyahu, aggravano il malcontento della popolazione.
Bandiere e palloncini neri sono diventati il simbolo delle manifestazioni. Molti i giovani in piazza, rimasti senza lavoro per il lockdown. Gli aiuti a pioggia promessi dal governo non li hanno convinti.
In Israele non si vedevano proteste del genere dal 2011, quando caro-vita ha spinto la gente in piazza.