Il "Recovery Fund" sale a 750 miliardi: 209 per l'Italia (82 di sussidi, 127 di prestiti)

Il primo ministro olandese Mark Rutte.
Il primo ministro olandese Mark Rutte. Diritti d'autore Stephanie Lecocq/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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La nuova proposta del presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, a 750 miliardi, di cui 390 di sussidi e 360 di prestiti. I 27 dell'Unione sono vicini ad un difficile accordo.

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390 miliardi di sovvenzioni e 360 di prestiti: è questa la ripartizione dei 750 miliardi complessivi contenuti nell'ultima proposta di "Recovery Fund" inviata dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, alle delegazioni dei 27 paesi.

Per venire incontro alle pretese dei paesi "frugali" (Olanda, Danimarca, Austria, Svezia, Finlandia), la quota dei sussidi viene, dunque, abbassata da 500 a 360 miliardi.

In base all'ultima bozza, il "Recovery Fund" porterebbe all'Italia 209 miliardi, di cui 82 di sussidi e 127 di prestiti.

L'accordo sembra, dunque, più vicino.

Conte: "Il clima sembra cambiato"

"Mi sembra che il clima sia cambiato ieri sera, dopo una posizione molto più dura da parte di Italia, Spagna, Portogallo, e ovviamente anche Francia e Germania, ma mettiamoci anche la Grecia. C'è stato tutto un fronte, poi noi ci siamo esposti maggiormente, c'è stata una svolta, perchè a quel punto lì abbiamo fatto comprendere chiaramente che non si può pensare a portare avanti un negoziato che porti tutto al ribasso", ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando di una svolta che sarebbe arrivata nella notte.

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Giuseppe Conte.Stephanie Lecocq/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved

Il premier ha ribadito che vuole portare a casa "cospicue risorse per l'Italia", ma che allo stesso tempo è necessaria "una risposta europea, non si puó guardare solo all'ombelico nazionale".

Macron: "Momenti di tensione, ma ora si va avanti"

Anche il presidente francese Emmanuel Macron pensa si possa arrivare ad un'intesa:
"C'è ora uno spirito di compromesso, ci sono stati momenti molto tesi, e ci saranno ancora, senza dubbio sicuramente momenti molto difficili, ma su questo tema le cose sono andate avanti. E ora dobbiamo entrare nei dettagli", ha aggiunto il presidente francese.

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Emmanuel Macron.Francois Lenoir/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved

Kurz: "Un ottimo risultato"

La nuova bozza dell’accordo sembra aver convinto i paesi "frugali".
Ha dichiarato il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz: "I negoziati non sono ancora finiti, ma possiamo essere molto soddisfatti di essere riusciti a ottenere una riduzione dell’importo totale, che era la nostra richiesta principale, un aumento degli sconti per l’Austria e la garanzia che investimenti e riforme saranno controllati. È davvero un ottimo risultato".

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Sebastian Kurz.Stephanie Lecocq/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved

Rutte: "I paesi applichino riforme serie"

Nonostante gli appelli alla solidarietà, il premier olandese Mark Rutte ha chiarito la sua posizione.

"Stiamo lottando per chiedere riforme chiare, se necessario, in tutti gli Stati membri e per mantenere gli sconti sui contributi al bilancio. Stiamo negoziando in un periodo molto difficile per l'Europa, chiunque può innervosirsi. in qualsiasi momento ", ha detto Rutte.

Per venire incontro a Rutte, il presidente Michel ha proposto il meccanismo del "freno di emergenza", già previsto in altri casi dal processo decisionale dell’UE, da applicare nella fase di attuazione dei piani.

Nella formula finale, i piani nazionali verrebbero esaminati e votati dall’Ecofin (i 27 ministri finanziari) a maggioranza, e non all’unanimità, come chiedeva Rutte, ma sembrerebbe restare ancora da decidere il meccanismo del "freno" che chiama in causa il Consiglio europeo.
La soluzione che va bene all’Italia è che l’ultima parola sugli esborsi ce l’abbia la Commissione anche dopo che è stato coinvolto il Consiglio.

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Mark Rutte.Olivier Matthys/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved

Il "freno di emergenza"

Lo stesso Rutte, peraltro, parla di un "ottimo testo di bozza" sul meccanismo del "freno d’emergenza", che riguarda la governance del Recovery Fund e quindi il tema dell’attuazione dei piani nazionali delle riforme, "che ritengo stia lentamente guadagnando consenso".
Il premier olandese ha detto di essere "davvero contento, perché questa è stata una condizione cruciale per noi - ha aggiunto - per essere in grado di costruire quel bilanciamento tra prestiti e sovvenzioni".

Merkel: "Sforzi straordinari per situazioni straordinarie"

Anche la Cancelliera tedesca Angela Merkel rimane cautamente ottimista.

"Era chiaro che i negoziati sarebbero stati incredibilmente difficili. Ma situazioni straordinarie richiedono sforzi straordinari. Finora siamo riusciti a farcela. E spero che riusciremo a realizzare la parte rimanente del tragitto, ma non sarà facile", ha dichiarato Angela Merkel.

Peter Kneffel/(c) dpa/Pool
Angela Merkel.Peter Kneffel/(c) dpa/Pool

Sassoli: "Green Deal" e stato di diritto

Anche il Parlamento europeo vuole farsi sentire.
Il presidente David Sassoli ha ricordato ai leader dell'Unione che devono rispettare le condizioni del "Green deal" (era il Grande Argomento per eccellenza prima dell'emergenza Coronavirus) e della difesa dello stato di diritto. Senza questo, ha minacciato, i parlamentari non daranno il loro consenso all'accordo.

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David Sassoli e Charles Michel.Stephanie Lecocq/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved

Con i contagi in aumento in alcune parti d'Europa e la recessione economica appena iniziata, i leader europei hanno davvero molto a cui pensare.

Risorse addizionali per questo articolo • Corriere della Sera

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