Il concerto benefico si è tenuto in memoria del Direttore del sito archeologico della città di Palmira e di un'attivista curdo-siriana
Nello splendido scenario degli scavi archeologici di Paestum, il celebre direttore d’orchestra Riccardo Muti ha diretto l’Orchestra Sinfonica degli Espatriati Siriani, che ha eseguito la sinfonia numero 3 di Beethoven, l’Eroica.
Organizzato dal Ravenna Festival, il concerto si è tenuto in memoria delle vite di Khaled al-Asaad, il Direttore del sito archeologico di Palmira (in Siria), rapito e brutalmente ucciso dall’ISIS nel 2015, e di Hrevin Khalaf, l’attivsta curdo-siriana violentata e uccisa da milizie islamiche appoggiate dalla Turchia nel 2019.
"Oggi non esiste che io sono italiano, tu sei tedesco, lui è francese e l’altro è siriano - dice con convinzione il Maestro - al di là del Mediterraneo chi se ne importa, oggi togliere un tassello a tutto il mosaico significa violentare il mosaico, anche se si dovesse trattare di un piccolo Stato: siamo tutti uniti e quindi ciò che succede lì deve interessare in tutto il mondo".
L'incasso della serata, che ha fatto registrare il 'sold out' e cui hanno preso parte 800 persone - capienza ovviamente ridotta per esigenze antipandemiche - verrà devoluto in beneficenza.
"Ogni volta compiamo un viaggio dell’amicizia - aggiunge - l’abbiamo fatto in tante parti del mondo, cominciando da Sarajevo nel 1997, con i musicisti nostri Italiani cui si sono uniti i musicisti di Sarajevo, musicisti e coristi di Sarajevo: in ogni città che abbiamo visitato, in ogni Nazione abbiamo chiesto ai musicisti del luogo di unirsi a noi.
Quindi, non è un rinforzo sonoro, è un rinforzo di amicizia nel nome della musica: in questo caso, abbiamo invitato i musicisti siriani che sono espatriati dalla Siria”.