Spagna e Portogallo, riaprono le frontiere

Dopo tre mesi di blocco per la pandemia, si torna a viaggiare tra Spagna e Portogallo. La riapertura dei confini arriva dopo una settimana che tra i paesi dell'Unione europea sono state revocate le restrizioni di viaggio. Tuttavia, un nuovo focolaio di infezione alle porte di Lisbona sta dando alle autorità più di un motivo di preoccupazione.
Nel corso di una cerimonia a Elvas, in Portogallo ma a due passi dalla Spagna, il premier portoghese Antonio Costa ha parlato della necessità di imparare a convivere con il virus, esortando tutti a rispettare le regole. Il suo omologo spagnolo, Pedro Sanchez, ha sottolineato come la gestione della pandemia da parte dell'Unione europea sia stata ispirata dalle priorità sanitarie, più che dalla politica.
Ma tra gli abitanti della zona di confine il blocco, che ha causato pesanti perdite economiche agli operatori locali, è stato vissuto con disagio. "Non avremmo mai dovuto chiudere la frontiera. Chi doveva morire sarebbe morto e chi doveva sopravviere sarebbe sopravvissuto. Invece ora abbiamo subito un grave crollo economico", dice uno di loro.
Intanto, a Lisbona è stato nuovamente imposto il blocco in 19 distretti della periferia, tra i quali quello di Quinta do Mocho, abitato in maggioranza da immigrati provenienti dalle ex colonie e conosciuto per le scarse infrastrutture socio sanitarie.