Dopo due mesi di blocco si ricomincia a lavorare, ma le misure di sicurezza cambiano tutto
Il blocco durato due mesi per i ristoranti austriaci sta per finire. Gli operatori del settore lamentano perdite importanti e in diversi rischiano di non riuscire a riaprire. Tutti sono consapevoli di dover adattare le attività alle misure di prevenzione, e tuttavia sono pronti a ricominciare.
"Abbiamo ricevuto prenotazioni del tipo "Siamo in otto, sappiamo di dover stare su tavoli separati". Faremo il necessario, dovranno essere mantenute distanze precise. E credo che sarà emozionante tornare a bere qualche bicchiere di spritzwein", dice Gerald Bayer, del Cafe Ulrich di Vienna.
Le nuove norme sono state decise solo da pochi giorni, quindi gestori e proprietari stanno correndo in fretta ai ripari. In alcuni casi sono stati eliminati il cinquanta per cento dei tavoli, in altri è bastato riorganizzare gli spazi. Peter Haas, imprenditore spiega: "Abbiamo eliminato quattro tavoli, speriamo di restare sul 60 o 70 per cento di auello che fcevamo prima. Ma dobbiamo dire che con queste percentuali una azienda lavora in perdita".
Altri obblighi riguardano il personale di sala, che dovrà indossare mascherine in plexiglass, e l'igienizzazione dei locali prima dell'arrivo di ogni cliente. "Dobbiamo disinfettare i menù, e disinfettiamo anche i contenitori di olio, sale e pepe, ogni volta che si sparecchia". Secondo le nuove norme, i locali debbono in ogni caso chiudere le porte entro le 23.