Il dato non lascia spazi a dubbi: la stragrande maggioranza degli italiani si è attenuta alle rigide misure imposte per arginare la diffusione del contagio. Come puntualizzano in molti, ora tocca alle istituzioni battere un colpo, per dare impulso ad un piano sanitario a medio e lungo termine.
Gli italiani hanno fatto la loro parte durante la cosiddetta "Fase 1", lo dicono i dati. Solamente il 3.4% della popolazione ha ricevuto denunce o sanzioni dall'11 marzo al 3 maggio, quando si è chiuso il primo tempo della risposta italiana alla pandemia di Covid-19.
Sono numeri del Viminale che ha fatto un primo bilancio su oltre 12 milioni di controlli effettuati dalle forze dell'ordine. Poco più di 7mila ogni giorno i provvedimenti, con un picco per il giorno di Pasquetta, il 13 aprile.
Ancora più ligi alle regole rispetto ai privati cittadini sono stati i commercianti: su un totale di 4.8 milioni di esercizi controllati, appena lo 0.17% non è stato trovato a norma.
Certo, non sono mancati i casi di violazioni eclatanti, al limite dell'impossibile. Non ultimo il giovane fermato da un posto di blocco che non ha dichiarato la fidanzata nascosta nel bagagliaio.
Ma il dato non lascia spazi a dubbi: la stragrande maggioranza degli italiani si è attenuta alle rigide misure imposte per arginare la diffusione del contagio. Come puntualizzano su Twitter in molti, tra cui Marco Cantamessa, professore del Politecnico di Torino in Gestione dell’Innovazione, ora tocca alle istituzioni battere un colpo, per dare impulso ad un piano sanitario a medio e lungo termine - al di là di confusioni e precisazioni su amici e congiunti.