Libia, la pandemia non ferma i combattimenti

Libya
Libya Diritti d'autore Felipe Dana/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
Di Anelise Borges
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Denuncia la Croce Rossa Internazionale: "In aumento i feriti di guerra"

PUBBLICITÀ

Tripoli, strade deserte. Per una volta a svuotarle non sono i combattimenti. Eppure, sebbene i due governi che si disputano il potere in Libia abbiano imposto entrambi severe restrizioni sugli spostamenti dei civili e sul coprifuoco notturno, il conflitto armato per il controllo della capitale non accenna a fermarsi.

La testimonianza di un abitante: "Ho appena sentito un'esplosione, ed è sempre cosi, da un sacco di tempo. Non sappiamo quando finirà. Molti temono le truppe di Haftar per quello che potrebbe accadere se entrassero".

La guerra civile in Libia è scoppiata dopo il colpo di stato che ha deposto Muammar Gheddafi, nel 2011. Il paese si è polarizzato attorno a due centri di potere, uno a Tripoli e l'altro a Tobruk. Dall'anno scorso le forze fedeli al generale Haftar sono impegnate in una offensiva per prendere il controllo della capitale, dove è insediato il governo al-Serraj, riconosciuto dalle Nazioni Unite. Da allora la violenza non si è mai fermata.

Willem de Jonge. Responsabile delle operazioni del CICR per la Libia: "Nelle ultime settimane si è registrato un aumento del conflitto il che ha avuto un impatto significativo, perché medici e infermieri che stanno cercando di curare i pazienti positivi al coronavirus vengono spesso chiamati negli ospedali per curare i feriti di guerra".

Il sistema sanitario libico, pur in discreta efficienza ai tempi di Gheddafi, era in crisi già prima che scoppiasse la pandemia. Dunque i dati ufficiali che parlano di una diffusione piuttosto contenuta del virus potrebbero essere dovuti semplicemente ad una ridotta capacità di screening della popolazione.

Quello che di più preoccupa è la rapida diffusione del coronavirus nel confinante Egitto, il che potrebbe portare ad eventuali focolai di contagio nella stessa Libia. Per ora il virus resta una sorta di minaccia sospesa, e tutti sperano che così rimanga. Il paese, lacerato dalla violenza, non avrebbe bisogno di nuovi nemici.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Naufragio al largo della Libia: morti 61 migranti

A Derna scoppiano le proteste contro le autorità della Libia orientale. A fuoco la casa del sindaco

Libia, ecatombe e Derna. Aperta un'inchiesta sul crollo delle dighe