GB: malpagati, gli addetti alle pulizie ospedaliere minacciano lo stop

Tutti i nodi vengono al pettine, nelle situazioni di crisi. Il governo britannico, ora alle prese con l'epidemia del coronavirus, dovrà dare una risposta a portantini e addetti alle pulizie che lavorano negli ospedali, spesso esternalizzati e sottopagati.
Helen O’Connor, rappresentante del sindacato GMB, spiega qual è la situazione: "A Londra gli ospedali sono in crisi e gli addetti alle pulizie, i facchini e gli altri lavoratori sono parte integrante degli ospedali. Se non si riesce a gestire bene il cibo, i servizi igienico-sanitari e la logistica in un nosocomio, questo non è sicuro per i pazienti. Ora apprendiamo che non ci si riesce a procurare le protezioni per proteggersi dal coronavirus."
La condizione del sistema sanitario pubblico britannico, NHS, si sapeva, non è rosea. Morsi dai tagli, gli ospedali spesso vanno avanti con prestiti d'emergenza che talvolta non riescono a pagare e la mannaia dei tagli è sempre attiva.
Al Lewisham Hospital addetti alle pulizie non pagati
Al Lewisham Hospital di Londra gli addetti alle pulizie denunciano che la società esterna che li assume, ISS, non li ha pagati. Uno di loro ha parlato con euronews in anonimato e ha detto che se il problema di retribuzione persiste, l'unica scelta è non andare a lavoro. La società, interpellata da euronews ha precisato di tenere nella massima considerazione i suoi impiegati e di aver avuto problemi con la paga di alcuni di loro, un piccolo numero. Problemi che ovviamente si è impegnata a rettificare il prima possibile.
Tutto questo mentre anche in Gran Bretagna si corre per recuperare e moltiplicare i letti in terapia intensiva. Tra l'altro posticipando interventi non urgenti e programmando ospedali in centri espositivi, come l'ExCel centre di Londra.