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Germania: manca la monodopera, sì ai migranti ''qualificati''

Germania: manca la monodopera, sì ai migranti ''qualificati''
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Calo demografico, carenza di specializzazioni: Berlino punta sui lavoratori qualificati di altri Paesi

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La nuova legge tedesca sull'immigrazione renderà più facile il reclutamento di manodopera qualificata al di fuori dell'Unione europea. L'elenco dei posti vacanti, per i quali è difficile trovare personale con competenze specifiche, si allunga sempre più, anche in Germania: si stima che attualmente ci siano un milione e 300 mila posti di lavoro non coperti.

La ricerca di Kuno Schwamborn, amministratore delegato di Hepp-Schwamborn, non ha per ora sortito buoni risultati: "Sono ancora alla ricerca di 5-10 lavoratori qualificati - dice - riceviamo molte domande di lavoro che però non rispondono ai requisiti. Devo anche guardare al futuro. Molti dei miei collaboratori, che lavorano qui da anni, andranno in pensione".

Gregor Berghauser, rappresentante della Camera di commercio di Düsseldorf, analizza il trend demografico: "La Germania ha un problema di popolazione. Entro il 2030, ci saranno 2 milioni di dipendenti in meno sul mercato del lavoro. Senza la migrazione di lavoratori qualificati, l'economia tedesca non potrà più crescere".

Dal 1 marzo, l'adozione di una legislazione che stabilisce in maniera chiara in che modo le aziende possono attrarre personale formato al di fuori dell'Unione europea è dunque salutata con favore dai rappresentanti datoriali e da una buona parte dell'imprenditoria tedesca.

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