Berlinale: il braccio di ferro tra il regista iraniano Rasoulof e Teheran

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Impossibilitato a andare a Berlino, perché non può lasciare il proprio Paese, sfida l'Iran: non possono togliermi il diritto di lavorare

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La stampa e i fan aspetteranno invano. Mohammad Rasoulof non sarà a Berlino per presentare il suo ultimo film.

Dallo scorso luglio non può lasciare il suo paese perché condannato agli arresti domiciliari per aver messo in pericolo la sicurezza del Paese oggetto del suo lungometraggio "Un uomo integro". 

Nel suo nuovo film "There Is No Evil", in concorso a Berlino , il regista mostra quattro storie  connesse che sono tutte variazioni sul tema sulla libertà individuale in un regime autoritario.

Mohammad Rasoulof, regista: Il film parla della responsabilità dei cittadini in un regime dispotico. La domanda che il film si pone è: quando vivi in dittatura e sei costretto a prendere una decisione, fino a che punto  assumi le tue responsabilità ? O fino a che punto decidi di non assumere alcuna responsabilità perché conosci come funziona il tuo Paese?

 Ricompesato a Cannes, il regista ha confermato di lavorare già a un nuovo film.

"Non hanno il diritto di privarmi del mio lavoro o di impormi restrizioni. Farò il massimo per godere dei miei diritti come ho fatto finora". 

E c'è già una buona notizia, "There is no evil" è stato venduto alle principali case di distribuzione europee.

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