Il bosco dei migranti

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Diritti d'autore Euronews
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Di Attila Magyar
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Reportage al confine fra Serbia e Ungheria

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È già qualche settimana che questa famiglia siriana di Aleppo con sette figli vive in una foresta vicino al fiume Tisza. Siamo a una quindicina di chilometri dal confine serbo-ungheres, lato serbo. Il bambino più piccolo ha solo due anni. Il padre, Mahmoud, il padre sogna di arrivare in Germania il prima possibile.

"Vorremmo andare in un paese dove ci sia pace e dove i nostri figli possano andare a scuola. Le autorità debbono aprire il confine e lasciarci andare in Germania".

Ma i confini ungheresi restano chiusi. La polizia contina a cercare migranti illegali che attraversano il confine e per farlo usa telecamere ed auto. Negli ultimi 3, 4 giorni sono arrivati sempre meno migranti da questa rotta che si è fatta sempre più complicata e pericolosa.

Róbert Lackó coordinatore migranti: "La loro presenza è diminuita sensibilmente. Lunedì scorso abbiamo registrato 60/70 persone che stavano partendo. Una trentina continuano a vivere in accampamenti di fortuna o in tende nella foresta. Alcuni migranti sono andati in alcuni edifici abbandonati per passare la notte.

Anche qui noi abbiamo visitato dei palazzi abbandonati

Attila Magyar, Euronews: "È probabile che qui ci fossero dei migranti. All'interno dei pannelli sono stati rimossi, forse per scaldarsi. Questo era una volta un salotto. Sul pavimento ci sono i segni di un fuoco che è stato acceso. C'è un sacco di immondizia e degli escrementi umani sul pavimento Questta situazione di degrado fa infuriare gli abitanti di qui. C'è stato uno scontro violento fra migranti e popolazione locale".

Dice una donna: "Entrano in case abbandonate. Ci restano solo di notte, ma di giorno si muovono

Accendono un fuoco all'interno e dormono. Nella casa di un villaggio vicino hanno distrutto tutto il mobilio di una cosa dove sono entrati".

Attila Magyar Euronews:  "Sul lato serbo del confine fra Serbia, Ungheria e Romania ci sono molte case abbandonate", dice il nostro inviato. "Negli anni recenti i giovani si sono mossi verso Subotica o sono andati a Belgrado, la capitale serba. I rifugiati passano la notte nelle case abbandonate. Le autorità non possono fare nulla. Aspettano una soluzione che arrivi da qualche parte".

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