Stop ai supersconti sui libri. Cosa significa?

Stop ai supersconti sui libri. Cosa significa?
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Di Alberto De Filippis

Intervista a Piero Fiechter fondatore del "Libraccio"

Un tetto agli sconti sui libri. Questta è una delle nuove misure del governo. Ma è un bene o un male? Lo abbiamo chiesto a Piero Fiechter, fondatore del Libraccio che ci spiega perché c'era bisogno di una nuova legge.

Piero Fiechter: "Il problema era l'abuso dello sconto da parte delle grandi catene di distribuzione, E questo malgrado esista una legge che si chiama legge Levi e limitava gli sconti a 15%. Eppure grazie a campagne un po' trovate negli angoli delle leggi molte catene di supermercati superavano i limiti della legge offrendo sconti del 25%, 30% fino al 35% in cambio merce. Noi abbiamo fatto ricorso alla magistratura, ma lo sconto fatto tramite buoni, per i giudici, non era uno sconto vero e proprio. Diciamo che questi supersconti passavano anche con il permesso della legge".

Euronews: Voi vi siete battuti contro i supersconti nei supermercati. Ma quali sono i vostri rapporti con Amazon?

Piero Fiechter: "Le garantisco che Amazon, dall'altezza della sua grandezza, non ha mai fatto sconti folli per i libri. Si è sempre adeguato alla legge ed ha sempre tratto vantaggio dal fatto di avere una quantità di titoli a disposizione che il piccolo libraio non può avere e un catalogo enorme. Lungi da me voler difendere Amazon, ma la società non ha mai sbracato, perdonate il termine, con gli sconti".

Un tema che interessa

Euronews: Quindi voi non siete dei passatisti. Piuttosto chiedete regole certe nel gioco della concorrenza? Anche e soprattutto ai grandi supermercati.

Piero Fiechter: "Va benissimo vendere i libri nei supermercati, ma dev'essere a parità di sconti. Noi, come librai, dobbiamo adeguarci alla legge Levi, e potevamo fare massimo il 15%. Loro i supermercati, dando in cambio dei prodotti come una bistecca, delle uova o scatolame, si permettevano scontri del 35%. Non c'è concorrenza".

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