Cittadini-vigilantes, un fenomeno in costante aumento in Europa

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Di Pierre Morel
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Unreported Europe: viaggio tra i cittadini-vigilantes, un fenomeno in costante aumento in tutta Europa

Dalla sorveglianza dei quartieri fino all'arresto di criminali e pedofili. Li chiamano "cittadini-vigilantes". Un fenomeno ormai diffuso In tutta Europa. Sono persone che, vogliono aiutare la polizia, organizzandosi in gruppi o ronde. In alcuni stati, sono solo tollerati, in altri invece vengono proprio incoraggiati a girare per i quartieri.

Ma quali sono i rischi potenziali? In che modo questi "cittadini-vigilantes" mettono a repentaglio quella che è la presunzione di innocenza? Siamo stati nei nei Paesi Bassi, dove ci sono circa settecento gruppi di vigilanti in tutto il paese, e nel Regno Unito dove abbiamo incontrato dei "web-vigilantes" che danno la caccia ai pedofili sui social network.

Siamo a Londra, nel distretto di Wembley. Davanti al loro computer Patrick e Cleveland navigano in rete su piattaforme di messaggistica per teenagers. Vanno a caccia di adescatori sessuali di ragazzini e ragazzine. E molto spesso riescono a catturarli. Creano profili falsi e aspettano che queste persone si facciano avanti. Come migliaia di altri cittadini britannici, i due si sono autoproclamati cacciatori di pedofili. Un contatto virtuale prima di incastrarlo nella vita reale.

SICUREZZA PUBBLICA E SICUREZZA URBANA: LIMITI E PREGI

Questo fenomeno, proveniente dagli Stati Uniti, si è sviluppato soprattutto nel nord Europa. In Scandinavia, Paesi Bassi, Germania e Gran Bretagna. Gruppi per la vigilanza che riuniscono oltre 3 milioni di cittadini in Europa. All'Aia, nei Paesi Bassi, questi gruppi, con giubbotti verdi, sono comuni cittadini. Volontari che pattugliano, due volte a settimana, la città nel loro tempo libero. 

Con un'applicazione mobile, creata appositamente per questi gruppi di vigilanza, si può avvisare subito il comune in tempo reale circa ogni tipo di degrado o inciviltà.

Nei Paesi Bassi, le cifre sulla delinquenza sono in costante calo dal 2012. Tuttavia, i gruppi di prevenzione e autodifesa, stanno aumentando di numero. Grande esperta di questo fenomeno, la sociologaShanna Mehlbaum: ''Sarebbe molto più logico trovare questi gruppi di vigilanza nei quartieri meno garantiti. Ma questo non avviene spesso. Le persone avvertono il bisogno di sentirsi più sicure proprio quando si trovano in quartieri che sono già sicuri. La nostra ricerca dimostra è che questi gruppi non hanno alcuna reale influenza sul tasso di criminalità nei loro quartieri.” I Paesi Bassi, come altri stati, hanno sostenuto la creazione di questi movimenti di cittadini, senza tuttavia inquadrarli. Un punto negativo questo, spesso denunciato dai sindacati di polizia.

CITTADINI-VIGILANTES E RISCHIO INTOLLERANZA?

La paura dello straniero è il punto chiave che spinge a formare questi gruppi di vigilanza in Europa. Ma, a volte, entra in gioco, anche l’ideologia politica. In Germania il Partito Nazionaldemocratico, vicino a gruppi di estrema destra, ha suscitato parecchie polemiche con un video, definito razzista. 

Questa forza-lavoro completamente gratuita è diventata essenziale per molte nazioni europee prive di budget per la sicurezza. E un paese, la Gran Bretagna, in particolare ha puntato su questi gruppi, lasciando alla popolazione il diritto di condurre le proprie indagini. Secondo Dan Vajzovicm, agente della Polizia di Cambridge, questi gruppi di cacciatori di pedofili, invece che dare una mano, causano, a volte, più problemi che altro. "Spesso diventano illegali perché usano violenza, nascondono prove,  commettendo estorsioni e ricatti.”

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