Spettacoli e fuochi d'artificio come se niente fosse sulla TV di Stato. Ma la paura a Pechino chiude anche i templi. Celebrazioni anche a Pyongyang. Ma qui, l'anno del topo si festeggia con omaggi al "Presidente eterno" e al "Caro Leader"
Un cancello sbarrato e un cartello ad annunciare la misura straordinaria per ragioni sanitarie. In barba a calendario e festività, a Pechino il virus chiude anche i templi. Via il Maiale, ecco il Topo i festeggiamenti per il Capodanno cinese proseguono invece indisturbati, nella rassicurante scenografia proposta dalla TV di Stato: applausi e addirittura fuochi d'artificio, mentre fuori il paese trema e con lui ormai buona parte del mondo.
Immune, almeno al panico, si presenta ai flash anche la comunità cinese di Kuala Lumpur, che in favore di telecamera non esita anzi a condividere cibarie di ogni genere e tipo come anche nella Chinatown di Giacarta. Qualche mascherina e tanto incenso, per non rinunciare a celebrare una ricorrenza a cui si è unita quest'anno in forma solenne anche la Corea del Nord. Fedele alla linea, il benvenuto di Pyongyang all'anno del Topo si è però consumato con un omaggio in uniforme ai piedi delle statue che celebrano la grandezza del "presidente eterno" Kim Il-sung e del "caro leader" Kim Jong-il.