Anche la Giordania - che accoglie 1,3 milioni di rifugiati - si dice delusa dalla comunità internazionale
Mentre i residenti di tre isole greche sono scesi in strada contro quello che hanno definito come "l'impatto negativo della crisi migratoria sulle loro comunità", da Davos il premier ellenico ha gridato al fallimento dell'Europa. Kyriakos Mitsotakis ha ribadito la necessità che i Paesi dell'Unione europea contribuiscano a condividere il "fardello".
La Giordania è in prima linea nella crisi migratoria, avendo accolto oltre un milione di profughi. E questo ha il suo prezzo. Il Paese si sente deluso dalla comunità internazionale? La nostra inviata a Davos, Isabelle Kumar, l'ha chiesto al premier giordano, Omar Razzaz. "Il fardello è enorme. Ci sono 1,3 milioni di rifugiati e quindi circa il 20 per cento della popolazione giordana oggi è fatta da rifugiati", ha dichiarato il Primo Ministro ai nostri microfoni. "L'impatto sulle infrastrutture, sulle scuole, sui centri sanitari, sui posti di lavoro è enorme. Il mondo è venuto a sostenere la Giordania, ma non è nemmeno lontanamente in grado di coprire i nostri costi. Capisco che ci sia una sorta di stanchezza, da parte di chi ha donato dopo che il problema è sparito dalle prime pagine dei giornali. Questo lo capiamo. Ma i profughi sono ancora in Giordania".
La Cancelliera tedesca, Angela Merkel, sarà in Turchia questo venerdì, per discutere proprio della crisi migratoria con il Presidente, Recep Tayyip Erdoğan.