I leader delle comunità aborigene amazzoniche si riferiscono al piano presentato dal presidente, che vuole legalizzare lo sfruttamento minerario ed energetico, nelle aree di protezione ambientale e nelle terre indigene
Gli indigeni brasiliani alzano ancora la voce contro Jair Bolsonaro. Questo venerdì 600 leader delle comunità aborigene del Paese sudamericano si sono riuniti nello stato amazzonico del Mato Grosso, per denunciare quel progetto governativo che, secondo loro, è un "genocidio, etnocidio ed ecocidio". Si riferiscono al piano presentato dal presidente brasiliano, che vuole legalizzare lo sfruttamento minerario ed energetico, nelle aree di protezione ambientale e nelle terre indigene.
Convocati dal capo Raoni Metuktire, hanno stilato una bozza di manifesto, nella quale si sottolinea che i popoli indigeni devono affrontare "non solo il governo, ma anche la violenza di un settore della società che esprime chiaramente il razzismo".