The Brief From Brussels: Bruxelles tenta di mediare nella crisis in Iran

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Di Elena Cavallone
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I vertici europei invitano a riprendere il dialogo ma da Bruxelles nessuna condanna dei raid Iraniani sulle basi americane in Iraq

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I vertici europei esprimono preoccupazione e lanciano un ripetuto appello ad abbassare i toni, ma da Bruxelles non arriva nessuna condanna esplicita dei raid iraniani sulle basi statunitensi in Iraq.

"L'uso delle armi deve fermarsi adesso per dare spazio al dialogo. Siamo chiamati a fare tutto il possibile per riprendere i colloqui. Non sono mai abbastanza", ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen.

Il primo incontro settimanale del 2020 dei commissari dell'UE si è incentrato sugli sviluppi in Medio Oriente.

Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, continua ad aggrapparsi alla speranza di poter mantenere l'Iran nei termini dell'accordo nucleare siglato nel 2015.

"Abbiamo parlato con i colleghi della situazione, come ha affermato la Presidente. L'accordo sul nucleare oggi è più importante che mai perché è l'unico modo in cui possiamo lavorare insieme ai russi e ai cinesi per parlare in via multilaterale per gestire i rischi".

Secondo gli analisti, l'UE potrebbe trovarsi nella giusta posizione per allontanare l'ipotesi di uno scontro, attraverso missioni di mantenimento della pace in Iraq e giocando il ruolo di mediatore insieme alle Nazioni Unite per ristabilire la fiducia tra gli Stati Uniti e l'Iran.

Anche l'allenza militare della NATO con sede a Bruxelles chiede di tenere sotto controllo le tensioni, e afferma di seguire da vicino gli sviluppi in Iran.

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