Nell'inferno d'Australia che conta ormai decine di morti

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Il fumo copre l'oceano

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Le navi della Marina militare australiana hanno raccolto dalle spiaggie centinaia di cittadini mentre decine di migliaia sono stati invitati a fuggire dalle loro case. Come dalla città costiera vittoriana di Mallacoota, che è stata isolata per giorni dagli incendi. Le previsioni indicano che il caldo e i forti venti peggioreranno ancora la situazione già gravissima.

Stato di emergenza

Gli stati di Victoria e del Nuovo Galles del Sud hanno dichiarato lo stato di emergenza. Dieci morti sono stati confermati nei due stati questa settimana e le autorità di Victoria affermano che mancano all'appello 28 persone. Anche l'Australia occidentale, l'Australia meridionale e la Tasmania sono investite dal fuoco.

Il premier Morrison continua a incassare critiche

Ci sono stati australiani che non hanno voluto salutarlo e neanche incontrarlo. Ma lui si esibisce in discorsi di generico senso comune dicendo che è importante abbandonare le proprie case prima che il fuoco si avvicini.

Un'aria irrespirabile

Il fumo degli incendi ha degradato la qualità dell'aria trasformando i cieli diurni in oscurità quasi fosse notte nelle zone più colpite. Il fumo raggiunge anche i cieli del mar di Tasmania in Nuova Zelanda.

Da settembre almeno 17 persone sono state uccise dal fuoco, oltre 1.400 case sono state distrutte e circa 5 milioni di ettari di terra sono andati in fumo.

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