Il Viminale ha fatto sapere che la Commissione europea ha avviato, su richiesta dell’Italia, la procedura per il ricollocamento dei migranti, sulla base del pre-accordo di Malta.
I 32 migranti sbarcati questa domenica mattina a Pozzallo sono in fuga dalla Libia. La richiesta di un porto sicuro prima a Malta, poi in Italia, è arrivata soprattutto per i 10 minori a bordo e per la donna incinta, ricoverata non appena sbarcata. Il resto del gruppo è stato trasferito nell'hotspot di Pozzallo che nei giorni scorsi era stato svuotato dopo il ricollocamento in altri Paesi europei dei rifugiati arrivati nei mesi scorsi.
Si tratta del primo salvataggio di libici in fuga dalla guerra operato dalla Sea Eye. Lo ha confermato a Euronews il portavoce della ONG Julian Pahlke.
La Commissione europea ha avviato, su richiesta dell’Italia, la procedura per il ricollocamento dei migranti sulla base del pre-accordo di Malta.
Pahlke ha poi ribadito la necessità, già lanciata in giornata in un suo tweet, di cambiare la situazione di emergenza, trovando un meccanismo che possa rendere per queste persone il processo di sbarco più veloce. Cambiare insomma, ha detto, lo status creato da Salvini. Perché anche se ora i tempi sono meno onerosi, le ONG devono sempre attendere l'ok dal Viminale.
“Siamo sollevati che alla Alan Kurdi sia stato permesso di attraccare a Pozzallo. Uno sbarco veloce non deve essere l'eccezione, ma la normalità. Conte deve revocare le sanzioni alle Ong e l'Europa deve sostenere l'Italia”, aveva scritto in un tweet Julian Pahlke di Sea Eye appunto.
"Palermo è pronta ad accogliere i migranti salvati venerdì in mare dalla nave tedesca". Il sindaco Leoluca Orlando - che ha definito quello che si sta consumando nel Mediterraneo un "genocidio" - ha chiesto all’Italia e all’Unione europea di aiutare i libici in fuga dalla guerra civile.