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La Francia di nuovo in piazza. Martinez (CGT): "Ascoltate le nostre proposte"

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Tredicesimo giorno di mobilitazione contro la riforma delle pensioni

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Tredicesima giornata di mobilitazione in Francia contro la riforma delle pensioni. Manifestazioni si sono svolte in molte città del paese, e la principale è stata quella di Parigi, dove sarebbero scese in piazza 200.000 persone, secondo fonti di stampa. Soddisfatti i leader sindacali. Philippe Martinez, segretario della Cgt ha rinnovato la richiesta del primo giorno, quella di ritirare il provvedimento:  "Tocca a voi dire: fermiamo tutto, fermiamo il progetto e discutiamo davvero di come migliorare il sistema. Abbiamo le nostre proposte su questo, un progetto da contrapporre a un altro progetto. Ci viene chiesto di proporre soluzioni? Le abbiamo, nessuno può negarlo, basta che le mettano in pratica..."

Lo sciopero ha causato, come era prevedibile, molti disagi, soprattutto nei trasporti e nelle attività del settore pubblico. Un'azione di protesta di iscritti alla Cgt inoltre, ha intenzionalmente tolto la corrente ad almeno 90.000 persone nei dipartimenti del Rodano e della Gironda. Tuttavia, nonostante le difficoltà - solo attorno a Parigi si sono registrati 300 km di code sulla tangenziale - la mobilitazione continua a godere del sostegno di molti cittadini.

Secondo un recente sondaggio, il 64 per cento degli interpellati ritiene che il presidente Macron e il governo "non comprendano la realtà delle difficoltà sociali che attraversa il paese". Dunque non stupisce sentire il dialog tra due donne, alle prese con scuole funzionanti a singhiozzo.

"Alcune classi sono rimaste chiuse, abbiamo potuto lasciare solo alcuni bambini. In ogni caso sosteniamo gli insegnanti in sciopero".

"Se fossero rimaste tutte chiuse ci saremmo organizzati tra noi del quartiere".

Mercoledi i sindacati saranno ricevuti dal primo ministro Edouard Philippe, indebolito dalle dimissioni del padre della contestata riforma, Jean-Paul Delevoye, ma poco disposto a fermare il suo progetto.

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