Sedate le proteste in Iran. Rouhani: "Un successo"

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Il presidente iraniano parla di successo, per la fine delle proteste che hanno causato un numero imprecisato di morti

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Questo è quanto resta, dopo le proteste che hanno infiammato l'Iran nei giorni scorsi. 

Centro commerciale dato alle fiamme a Shahriyar

Nate come manifestazioni pacifiche, a causa dell'aumento a sorpresa del prezzo della benzina e del suo razionamento, sono poi sfociate in violenza. Ancora sconosciuto il numero delle vittime, ma si teme siano stati uccisi fino a 200 manifestanti, almeno un centinaio, dopo la dura repressione del regime. E' quanto sostengono Amnesty International e le Nazioni Unite. 

Rouhani punta il dito contro Israele e Stati Uniti

Hassan Rouhani ha rivendicato come un "successo" la fine delle proteste, pianificate - sempre secondo il presidente iraniano - da nemici stranieri.

I ribelli erano organizzati e armati e seguivano uno schema tracciato da altri, come sionisti e americani. Considero questa un'altra grande vittoria per la nazione iraniana
Hassan Rouhani
Presidente iraniano

Questo mercoledì, **in tutto il Paese si sono tenute diverse marce a sostegno del governo **e dei Leader Supremi. I partecipanti chiedevano la condanna a morte dei manifestanti, accusandoli di essere al soldo dagli Stati Uniti. "America, vergogna per le tue cospirazioni, il sangue dei nostri giovani sta gocciolando dai tuoi artigli", scandivano alcune donne, durante una marcia a Shahriyar, alle porte di Teheran. 

Intanto si attende il ripristino dell'accesso a internet nelle prossime ore, dopo un blocco quasi totale per quattro giorni, che aveva isolato il popolo iraniano.

La misura governativa che ha scatenato la rivolta

La collera degli iraniani è scoppiata dopo l'annuncio della misura governativa, presa per contrastare i contraccolpi delle sanzioni statunitensi: un pesante rincaro sul prezzo al litro e un razionamento - massimo 60 litri di benzina al mese per veicolo. Misura irreversibile, perché confermata domenica dal Parlamento che in una sessione a porte chiuse, ha dato il suo consenso agli aumenti.

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