Finale a Yokohama tra Inghilterra e Sudafrica
La Rugby World Cup arriva ai titoli di coda ma il finale è tutto da scrivere. Tra qualche ora, a Yokohama, si affrontano Inghilterra e Sudafrica, in un match che vale il titolo iridato. Un déjà-vu che riporta indietro di 12 anni, al 2007, quando allo Stade de France furono i sudafricani ad alzare la Coppa al cielo. Sulla panchina dei campioni del mondo, in qualità di assostente tecnico, sedeva anche l'attuale coach dell'Inghilterra, Eddie Jones.
"Vogliamo solo andare a giocare - dice Jones - il bello per noi è che abbiamo fatto la preparazione, sappiamo di aver fatto la preparazione e siamo pronti . Abbiamo passato quattro anni a prepararci per questa occasione. Ecco perché i giocatori possono stare rilassati, perché sappiamo di aver lavorato".
Hanno lavorato anche gli avversari, i temibili Springboks, alla terza finale mondiale dopo la combattuta semifinale contro il Galles, decisa da un piazzato di Pollard e dalle grandi performance del pacchetto di mischia.
Il tecnico del Sudafrica Rassie Erasmus non mostra tensione: "L'unico fallimento è quando si va là fuori e non si dà tutto e non ci si allena il meglio possibile - spiega Erasmus - è un fallimento quando si esce dal campo senza aver speso tutto l'impegno e le energie e quando non si viene battuti da una squadra migliore. Se usciamo da quel campo sabato e siamo stati battuti da una squadra inglese migliore, beh, questa è la vita ".
Per gli inglesi formazione invariata con Spenser che sostituisce l'infortunato Heinz. Stesso discorso per il Sudafrica, che recupera però l'ala Kolbe.