In Romania cade il governo e la crisi si sente a Bruxelles

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Di Alberto De Filippis
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Prossimo passo, un esecutivo per portare il paese a elezioni

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È caduto il governo socialdemocratico in Romania. L'esecutivo non è sopravvissuto a un voto di sfiducia. Nella lotta fra maggioranza e opposizione sono stati appena 5 voti a fare la differenza. È stata a seconda mozione quest'anno, quella che ha condotto alla fine di questo esecutivo. La crisi è iniziata a fine agosto, quando i membri del partito liberale hanno deciso di uscire dalla coalizione. Da quel momento l’esecutivo non ha avuto più una maggioranza. Una crisi che si farà sentire a Bruxelles. La Commissione Europea è ancora in attesa che Bucarest indichi un’alternativa a Rovana Plumb, la commissaria indicata per i Trasporti bocciata dal Parlamento europeo a fine settembre per conflitto d’interessi.

Così la ex premier. "Chiedo all'opposizione di formare un nuovo esecutivo il prima possibile. Chiedo anche al presidente della repubblica di nominare un nuovo primo ministro quanto prima in modo che il governo possa svolgere il lavoro che c'è da fare".

La premier era stata messa con le spalle al muro a causa di un braccio di ferro tra la stessa Dancila e il presidente della repubblica, Klaus Johannis (centro-destra), sfociato in un vero e proprio scontro politico. Ioannis si è opposto a ogni tentativo di rimpasto, imponendo di tornare in Parlamento e chiedere la fiducia delle Camere. Assemblee che non avevano più fiducia in quella formula di governo.

Soddisfatti i capi dell'opposizione.

Il capo dei liberali: "È finito un periodo di distruzione, un periodo di odio e di divisioni. Questo è l'inizio di un rinascimento. Di una fase costruttiva in cui il governo tornerà a fare gli interessi dei cittadini".

Victor Ponta; "Non si trattava di un governo funzionale. non poteva né governare la Romania ne mantenere le relazioni internazionali. non sono riusciti neppure a presentare un serio candidato per il posto di commissario europeo".

Anche il presidente Ioannis ha mostrato la sua soddisfazione visto che il governo non stava a suo dire svolgendo il ruolo per cui era stato nominato:

Così il presidente Ioannis: "Il collasso di questo esecutivo è scaturito dalla reazione dell'intera società agli abusi e all'incompetenza".

Per la Romania si prospetta un governo elettorale, vale a dire un esecutivo la cui funzione è quella di traghettare il Paese alle prossime elezioni, da tenere nel 2020.

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