Il Russiagate di Trump sbarca in Italia: Conte chiamato dal Copasir

E' prevista per la settimana del 21 ottobre l'audizione del premier Conte di fronte al Copasir, alla cui presidenza guidato dal leghista Raffaele Volpi.
Inchiesta, contro-inchiesta servizi segreti italiani e americani e infine "l'ombra del governo". Gli ingredienti per la solita spy story insomma ci sono tutti. Al centro, come rivelato dal The Daily Beast, la richiesta di Donald Trump all'Italia per screditare le indagini di Robert Mueller sulle origini del Russiagate nella convinzione che ci sia stato un complotto nei suoi confronti.
Si parla di un incontro del procuratore generale americano William Barr con i servizi segreti italiani (Aise e Aisi) presso l'ambasciata americana a Roma, dove avrebbero ascoltato un nastro del 2017, in cui il professore maltese Joseph Misfud, docente presso la Link University della capitale -da sempre considerata legata ai servizi di sicurezza italiani - spiega perché teme per la sua incolumità e chiede protezione alla polizia italiana. Di lui ora si sarebbero perse le tracce.
L’obiettivo di Barr secondo le rivelazioni è chiaro: scoprire se il nostro Paese abbia avuto un ruolo nel Russiagate visto che si parla di più incontri. Al momento gli 007 nostrani hanno fatto sapere che non c'è alcun nastro.
Il premier Giuseppe Conte ha mantenuto la delega per i servizi segreti per questo il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Copasir, ha chiesto di sentire in audizione il capo del governo, in quanto non si riterrebbe possibile che il capod el governo non ne sapesse niente. L'audizione deve essere ancora fissata in quanto l'organismo non puo' convocare nessuno e nemmeno riunirsi: il presidente Lorenzo Guerini è infatti diventato ministro della Difesa.
Il ruolo dell'accademico maltese Misfud è considerato chiave in quanto, nell'aprile del 2016, fu lui ad agganciare George Papadopouolos, allora consigliere della campagna presidenziale di Trump, prospettandogli la possibilità di ottenere dai russi materiale compromettente su Hillary Clinton, migliaia di email imbarazzanti, divulgate poi nei mesi successivi tramite WikiLeaks. Il sospetto del presidente americano è che Misfud possa essere un agente provocatore.